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  • Milan, un mercato da sogno: ma quello di Berlusconi può essere un autogol

    Milan, un mercato da sogno: ma quello di Berlusconi può essere un autogol

    • Federico Zanon
    Una nuova era. Le parole di Silvio Berlusconi, la conferma della volontà di cedere ai cinesi, hanno scritto un nuovo capitolo della storia del Milan. Per rendere tutto ufficiale servono le firme sui contratti, ma è chiaro che quel "ho preteso un investimento di 400 milioni di euro in due anni dal gruppo cinese" pronunciato questa mattina all'uscita dall'ospedale San Raffaele, fa sognare i tifosi rossoneri, che si aspettano un'estate da protogonista.

    Niente progetto low cost, niente più parametri zeri, Montella dovrebbe avere a disposizione i rinforzi che chiede, senza dover contare le monetine nel portafoglio. L'asticella, da oggi, si è alzata, Tah, Musacchio, Paredes, Badelj, Pjaca, Pellé o Pavoletti non saranno gli unici profili da seguire, ora è lecito sognare in grande. Ma serve massima attenzione. Occorre muoversi a fari spenti e, soprattutto, in fretta. Le parole di Berlusconi ai quattro venti hanno confermato una disponibilità economica che il Milan non aveva da anni. Che inevitabilmente condizionerà tutti gli affari. Ora chi si siederà intorno a un tavolo a trattare con Galliani (confermato come unico referente del mercato) potrà giocare al rialzo. Bisogna scegliere gli obiettivi e andarli a prendere. Senza partecipare ad aste, senza arriva ad agosto con l'acqua alla gola, senza essere costretti a strapagare giocatori normali.
     
     

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