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Milan, Bonaventura è la 'mosca bianca'
TRE VERITA' PER BERLUSCONI - Hanno fatto discutere le parole di Silvio Berlusconi, poi smentite, arrivate proprio dopo la sconfitta con l'Atalanta: "Capisco che non sono più i tempi in cui si vinceva a Barcellona, ma è inaccettabile perdere contro squadre con calciatori che guadagnano cinque volte meno dei nostri". Forse il presidente del Milan ha perso il contatto con la realtà: innanzitutto non si giudica un giocatore da quanto guadagna, semmai si valuta la società, in base agli stipendi che elargisce e ai corrispondenti risultati conseguiti. Poi, se non si spendono soldi per rilevare il cartellino dei calciatori e si aspetta che arrivino a parametro zero, è normale che lo stipendio da garantirgli è superiore rispetto al dovuto. Infine, e questa non è certamente una casualità, i top players, gli uomini capaci di fare la differenza, sono quasi sempre quelli che vai a strappare agli altri club, spendendo per rilevarne il cartellino e offrendogli un progetto tecnico consistente e fruttuoso: cosa che il Milan non è più in grado di garantire, visto i recenti rifiuti, non ultimo quello di Siqueira, non certo Messi, che preferisce fare la riserva all'Atletico Madrid rispetto che trasferirsi a Milano. Tempi bui, per quello che una volta era, assieme al Real Madrid, il club "più ambito del mondo".