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    Milan, Bonaventura è la 'mosca bianca'

    Milan, Bonaventura è la 'mosca bianca'

    • ADG
    Giacomo "Jack" Bonaventura da San Severino Marche è la "mosca bianca" del Milan. Ci sono due motivazioni dietro a questa affermazione: in primis il centrocampista tuttofare ex Atalanta è l'unico a meritarsi sempre la sufficienza (tre reti per lui in campionato), se non per le giocate almeno per l'impegno, anche quando la sua squadra disputa prestazioni disastrose, come le ultime due prove casalinghe contro Sassuolo e Atalanta, suo ex club. In secundiis, il marchigiano è l'unico acquisto pagato "cash" dell'intera stagione rossonera, per quanto concerne i giocatori di movimento: il 1° settembre 2014, ultimo giorno della sessione estiva di calciomercato, in concomitanza con i problemi di salute dell'acquisto designato, il francese del Parma Jonathan Biabiany, passa infatti a titolo definitivo dal club bergamasco al Milan, per il costo di 7 milioni di euro, firmando un contratto quinquennale fino al 30 giugno 2019. Diverso da tutti gli altri neoarrivi in casa milanista: vedere per credere, i nomi di Agazzi, Alex, Menez (spesso considerato il vero colpo di mercato, ma troppo altalenante per una big), Albertazzi, Armero, Torres e van Ginkel, e adesso quelli di Cerci e Suso. Unico a esulare Diego Lopez, che non è però un giocatore di movimento, ma un portiere. Che le due situazioni siano legate?

    TRE VERITA' PER BERLUSCONI - Hanno fatto discutere le parole di Silvio Berlusconi, poi smentite, arrivate proprio dopo la sconfitta con l'Atalanta: "Capisco che non sono più i tempi in cui si vinceva a Barcellona, ma è inaccettabile perdere contro squadre con calciatori che guadagnano cinque volte meno dei nostri". Forse il presidente del Milan ha perso il contatto con la realtà: innanzitutto non si giudica un giocatore da quanto guadagna, semmai si valuta la società, in base agli stipendi che elargisce e ai corrispondenti risultati conseguiti. Poi, se non si spendono soldi per rilevare il cartellino dei calciatori e si aspetta che arrivino a parametro zero, è normale che lo stipendio da garantirgli è superiore rispetto al dovuto. Infine, e questa non è certamente una casualità, i top players, gli uomini capaci di fare la differenza, sono quasi sempre quelli che vai a strappare agli altri club, spendendo per rilevarne il cartellino e offrendogli un progetto tecnico consistente e fruttuoso: cosa che il Milan non è più in grado di garantire, visto i recenti rifiuti, non ultimo quello di Siqueira, non certo Messi, che preferisce fare la riserva all'Atletico Madrid rispetto che trasferirsi a Milano. Tempi bui, per quello che una volta era, assieme al Real Madrid, il club "più ambito del mondo".

     

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