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    Milan, Boateng è un grande bluff

    Milan, Boateng è un grande bluff

    Spaesato, confuso e confusionario, in ritardo di condizione e fischiato dai pochi tifosi a San Siro. La serata di Champions non è stata di quelle indimenticabili per Kevin Prince Boateng, sostituito e mazziato a metà ripresa contro l'Anderlecht. La sua ira in panchina ha mostrato tutto il nervovismo di un giocatore che, via Ibrahimovic e Thiago Silva, avrebbe dovuto fare il salto di qualità ma che, almeno per il momento, ha deluso la piazza.

    Il salto in effetti c'è stato, ma verso il basso. E allora ecco i primi dubbi serpeggiare tra gli spalti del Meazza e tra gli addetti ai lavori. E se Boateng fosse stato un bluff capace di vivere della luce riflessa di Ibrahimovic? Non sarebbe né il primo né l'ultimo. Nocerino, giusto per fare un altro nome, è un altro che quest'anno è lontano parente del travolgente mediano della passata stagione.

    Il discorso di Boateng però è diverso. A lui i tifosi si sono aggrappati nella magra estate rossonera. Alla sua voglia di spaccare il mondo, alla sua fisicità e alla sua tecnica. Sparita, per il momento, col ghanese più concentrato in impropabili acconciature che a essere decisivo in campo. Non trova la posizione tra le linee, non trova la porta e non incide con la grinta che gli era riconosciuta. Che succede al Boa? Gli mancano gli spazi che Ibra gli creava? O forse è stato semplicemente sopravvalutato. Il fatto che El Shaarawy in dieci minuti abbia fatto più di lui è emblematico. Certo è che se anche Boateng si rivelasse un bluff, la stagione del Milan sarebbe molto più che in salita...

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