Milan: Biglia è troppo solo in mezzo, ma se il gioco non gira la colpa è sua
In effetti le giocate fuori misura sono state tante, troppe per il Biglia che conosciamo. Spesso è apparso in ritardo, si è fatto saltare nell’uno contro uno e, sotto pressione, ha perso diversi palloni banali (il pasticcio combinato nel derby pesa ancora...). Per non parlare di quel tentativo poco convinto dal limite su appoggio di Kalinic, nel primo tempo, completamente ciccato, o di quell’ultimo lancio, un malinteso evidente con l’attaccante croato, senz’altro rimastoci impresso perché avvenuto poco prima della sostituzione al 61’.
Ma non è della somma dei suoi errori che qui ci interessa. Per lo meno, non solo. Vorrei da un parte sottoporvi quello che è stato considerato come l’errore più macroscopico del centrocampista rossonero, e dall’altra una breve serie di piccole sbavature, che riguardano un aspetto preciso della sua funzione di regista. La prima parte sarà dunque “apologetica”, la seconda invece –perdonate l’esagerazione- “accusatoria”.
APOLOGIA DI BIGLIA - Questa difesa dell’argentino è assolutamente circostanziata e limitata a un solo episodio, una sola situazione: la più importante, ovvero il primo gol della Juventus. E’ colpa sua oppure no? Già osservando il fermoimmagine sottostante potremmo provare a discolparlo: sta cercando di chiudere da solo due linee di passaggio possibili, quella che congiunge Pjanic a Higuain e quella che connette Pjanic a Dybala. In due parole, è preso in mezzo, è già tardi. Qualcuno però potrebbe obiettare che Biglia doveva scegliere, doveva stringere soprattutto su Dybala. E in parte avrebbe forse ragione.
Ma allarghiamo ora il focus sul reparto: come sono messi i suoi compagni e perché? Le posizioni di Kessie, Calhanoglu e Borini vi convincono? A me no. Cerchiamo allora di risalire alle cause prime, quelle che, nello sviluppo dell’azione della Juventus, hanno determinato questa situazione difensiva finale. Tutto è nato da qui.
Il Milan è in pressione con Borini e Calhanoglu sulla fascia sinistra, dove Cuadrado tuttavia è intelligente e cambia gioco per Chiellini. Al Milan tocca scivolare col centrocampo e preparare un’uscita. Chi uscirà sul lato debole a fronteggiare Chiellini in avanzamento palla al piede? Quando lo farà? (Dattaglio non di poco conto..)
Il Milan ha preparato l’uscita di Kessie, con Suso che si abbassa su Asamoah alto e Abate che stringe al centro, francobollato a Mandzukic. Ma il problema vero è il movimento saggio di Khedira, che sfrutta lo spazio lasciato incustodito dall’ivoriano, scombinando il reparto di centrocampo avversario. Biglia è di nuovo tra due fuochi, se Borini e/o Calhanoglu non lo aiutano. E quando il pallone arriva ad Asamoah, Kessie, che aveva cercato di rimediare su Khedira, e Biglia, che aveva scalato, sono ormai troppo schiacciati verso il fallo laterale per gestire l’imbucata successiva di Pjanic. Soltanto Calhanoglu o Borini potrebbero rimediare; l’uno trovandosi già sulla linea di passaggio tra Pjanic e Dybala, l’altro stringendo ancora verso il centro del campo.
Soltanto adesso, dopo aver raccolto tutti gli elementi, possiamo tornare a guardare la prima immagine, quella in cui Biglia ci appariva come il maggior indiziato. Non lo era. A sostegno di questa tesi vi propongo una situazione simile, e successiva nel tempo, a quella analizzata sopra. Siamo al 37’: di nuovo un’uscita a vuoto di Kessie, un buco, i due fuochi, Biglia nel mezzo e il solito Pjanic, indisturbato re del Packing rate.
L’ACCUSA – Proprio questi argomenti (tra cui l’implicito paragone con Pjanic) mi offrono lo spunto per passare alla seconda parte dell’analisi, che avevo definito scherzosamente “accusatoria”. Prendiamo soltanto un aspetto della funzione di regista di Biglia, un aspetto però fondamentale per l’economia del gioco di Montella: l’attivazione dei due trequartisti nel 3-4-2-1 tramite imbucata. L’intento c’era, fin dai primi minuti. Peccato i tempi e la precisione. E soprattutto la diversa fase difensiva dei quattro di centrocampo della Juventus. Intorno al 4’, Mandzukic intercetta la prima imbucata di Biglia per Suso, condizionandolo da lì in avanti.
Da quel momento, anche sbagliando lettura, Biglia cercherà prevalentemente Calhanoglu alla sua sinistra piuttosto che Suso a destra. Tanto che Allegri sarà costretto a redarguire Cuadrado per le mancate diagonali. Qui sotto, ad esempio, Biglia allunga una fogliolina al turco, uccellino in gabbia.
L’unico modo in cui riuscirà a servire nuovamente (e direttamente) Suso sarà anche il più innocuo, il più prevedibile e previsto dai giocatori bianconeri. Solo foglioline.
In pratica se lo spagnolo è rimasto nell’ombra in Milan-Juventus, non lo si deve solo ai raddoppi richiesti da Allegri, lo si deve anche a Biglia, che non l’ha rifornito coi tempi giusti e la giusta precisione. Per concludere, se ancora non foste persuasi dall’apologia della prima parte, confrontate la compattezza e la densità del centrocampo bianconero qui sopra con quelle del Milan