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    Milan, Bennacer: 'Calhanoglu all'Inter, non volevo crederci. Io mai come lui, qui mi sento un leader'

    Milan, Bennacer: 'Calhanoglu all'Inter, non volevo crederci. Io mai come lui, qui mi sento un leader'

    Ismael Bennacer scalda i motori per tornare in campo. Il centrocampista del Milan è out da maggio scorso per un brutto infortunio al ginocchio, ma ora il rientro è dietro l'angolo: ha ricominciato a lavorare con i compagni ed è tenuto sotto osservazione da Pioli e dal suo staff. L'algerino intanto ha parlato a Istant Foot, dove si è raccontato a tutto tondo.

    IL MILAN - "Ho visto quanto mi volevano, così ho ascoltato il progetto senza mai pensare al contratto o ai soldi. Il mio agente mi diceva che era la squadra che mi voleva di più e lo step giusto per me. La Coppa d'Africa ha aiutato, ma c'erano già stati dei contatti col Milan: dopo la semifinale Massara mi aveva chiamato parlando in francese, gli ho risposto che prima avrei vinto la coppa e poi sarei andato".

    LA FIRMA - "E' arrivata prima delle vacanza. C'erano Maldini e Massara, all'inizio non mi rendevo conto di quanto fosse grande questo club. Mio fratello più grande è un grande tifoso rossonero, io ho ascoltato il parere di tutti ma poi la decisione è stata la mia. E qui mi rendo conto che si sente la storia di questo club e il peso della maglia. Amo il Milan, e per questo in campo do sempre tutto".

    LEADER - "Siamo arrivati insieme, eravamo presenti quando è inziata la rifondazione. Ci confrontiamo molto e quando ha bisogno di qualcosa ci sono sempre. In campo è incredibile, fuori più rilassato; per me è come un fratello minore, gli do sempre tanti consigli. In realtà lo faccio con tutti, perché per me il gruppo è fondamentale. Mi sento un leader, per questo ho anche più responsabilità e so di dover dare l'esempio. Oggi cerco di far integrare i nuovi, do loro il mio numero e mi metto a disposizione. Ricordo che anche Saelemaekers era un po' timido appena arrivato".

    GOL VS NAPOLI - "Lo definirei emozionante. Avevo fatto una brutta partita, poi ho segnato e tutti mi hanno detto che ho fatto una gara fantastica. Sentire tutto lo stadio che urla il tuo nome è pazzesco. Quel giorno giocavo in un nuovo ruolo, nei giorni precedenti ho avuto alcune situazioni familiari che mi hanno fatto arrivare stanco alla partita; è stata una serata folle".

    DERBY - "Non risentiamo delle statistiche che ci vedono in difficoltà  nei derby, prepariamo bene ogni partita. Nell'ultima sfida con l'Inter non c'ero, ma ho parlato con i compagni e con l'allenatore prima della gara e so che hanno dato tutto in campo. Può darsi che alcuni giocatori a un certo punto della partita fossero più stanchi, e forse l'Inter sotto alcuni aspetti è più forte: segna sempre presto. E' un aspetto sul quale dobbiamo lavorare, ma ormai è acqua passata. Lo scudetto? Milan e Inter lottano fino alla morte, in Serie A come in Champions. E' la rivalità più complicata".

    CALHANOGLU - "Non sapevo nulla, l'ho scoperto all'ultimo quando Eriksen ha avuto il malore. Hakan voleva restare al Milan, non so cosa sia successo. Può darsi non abbiamo raggiunto l'accordo. Siamo amici, ma in campo non esiste amicizia con gli avversari e a maggior ragione in un derby. Rispetto la sua scelta, ma quando ho letto di quel trasferimento ho pensato che non l'avesse fatto davvero. Personalmente ho troppo rispetto del Milan per comportarmi in questo modo: l'Inter può offrirmi quello che vuole, ma non succederà. Non vuol dire che rimarrò qui per tutta la mia carriera, ma sicuramente non andrò mai in nerazzurro".

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