Milan:| Allegri ottiene la fiducia
Dopo il tris al Catania, il poker al Toro. Il Milan corsaro prosegue la tradizione favorevole contro i granata (terza vittoria negli ultimi quattro incontri fuori casa) e fa passare un altro bel pomeriggio al suo allenatore. Soffrendo nel primo tempo un avversario grintoso, ma dominando la ripresa con una prestazione maiuscola.
MISSIONE RIMONTA - Allegri tiene i piedi per terra, ma nove punti conquistati nelle ultime tre giornate rilanciano le azioni del Diavolo in chiave campionato. Anche se le posizioni che contano sono ancora distanti. «Era importante per la squadra confermarei progressi delle ultime giornate - dice - e le ultime due importantissime vittorie. E' stata una buona partita, sono soddisfatto. Anche se la Roma ha
«Abbiamo subito un gol su un errore tecnico - riavvolge il nastro dell'incontro Allegri -, ma anche prima dovevamo essere più bravi nella gestione della partita: invece non è avvenuto. Abbiamo sempre avuto in mano il pallino del gioco, ma all'inizio nonostante la buona trasmissione di palla siamo stati poco concreti. Ci siamo innamorati troppo della sfera, l'abbiamo quasi giocata senza spingere in avanti. Eppure, anche allora abbiamo fatto vedere le cose migliori del match con Nocerino ed El Sharaawy» . Paradossalmente, il gol del Toro ha scatenato il Diavolo. «Poi ci siamo svegliati e non c'è stata più partita, anche se in occasione del loro secondo gol eravamo un po' distratti. Onore al Toro, comunque: è una squadra contro cui è sempre difficile giocare».
EFFETTO BERLUSCONI -Allegri è contento di quanto la società gli sia stata sempre vicino anche nei momenti più bui. «Non so se sia un caso che da quando il presidente è tornato più vicino al Milan la squadra sia migliorata, ma serenamente posso affermare che un allenatore per quanto bravo può fare fatica a trovare risultati da solo. Io però ho la fortuna di far parte di un club sempre presente, prima con Galliani e adesso anche con Berlusconi. La società è come una piramide, a scalare ci siamo tutti noi: e se l'entusiasmo si respira in alto, gli effetti li sentono tutti».
Il Corriere dello Sport