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Milan, alla fine aveva ragione Paulo Fonseca
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Alla fine della fiera, aveva ragione Paulo Fonseca. O, quanto meno, non aveva tutte le responsabilità di una prima metà di stagione complicata da accettare se ti chiami Milan. La sconfitta di Rotterdam e soprattutto le modalità con cui la squadra rossonera è ripiombata in una sola sera in tutte le contraddizioni e criticità – non che alcune precedenti esibizioni, per esempio contro Como, Juventus o anche Parma e Dinamo Zagabria, fossero stati un inno all'ottimismo – hanno riportato in auge vecchi temi e antichi dibattiti che soltanto la rivoluzionaria campagna acquisti di gennaio aveva nascosto, come la polvere, sotto il tappeto.
L'incostanza nelle prestazioni, l'immagine del dado tirato senza sapere chiaramente quale numero uscirà – una delle migliori immagini che Fonseca potesse utilizzare – i comportamenti e gli atteggiamenti in certi casi difficilmente commentabili dei calciatori più rappresentativi della rosa. E poi i limiti di equilibrio e i dilemmi tattici, legati alla problematica costruzione dell'organico sul mercato. Tutte cose già viste, tutti discorsi già sentiti. Valevano allora, anche quando l'allenatore – con tutti i suoi difetti – veniva dipinto e trattato come lo zimbello di turno, vale pure adesso che a Milanello comanda (o prova a farlo) un vero sergente come Sergio Conceiçao. Sono cambiati alcuni giocatori, sconfessando e rinnegando il progetto tecnico dell'estate scorsa, è cambiata parzialmente l'impostazione della squadra, ma le questioni irrisolte a fine dicembre – momento dell'avvicendamento tra i due allenatori – lo sono pure oggi.
E, come nella migliore tradizionale delle ultime tribolate stagioni a conduzione americana, appena le difficoltà iniziano ad emergere in tutta la loro pienezza, i rumors su tensioni interne o permanenza in bilico alla conclusione del campionato tornano a circolare con sospetta puntualità. Il Milan non solo non impara dai propri errori, ma continua a perpetrarli. L'incostanza e l'irregolarità che regnano in mezzo al campo hanno origini che affondano le loro radici altrove: alla fine aveva ragione Fonseca.
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Una società che mi fa vergognare! Fate pena voi e chi vi segue allo stadio dando forza a questo...