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  • Milan, Abraham e il Decreto Crescita: cosa dice il regolamento

    Milan, Abraham e il Decreto Crescita: cosa dice il regolamento

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    Il Milan non rallenta sul mercato e continua a lavorare su diverse operazioni in entrata. Archiviata la situazione Strahinja Pavlovic, pronto a iniziare la sua nuova avventura in Italia, i rossoneri portano avanti ora i discorsi tra corsie difensive (Emerson Royal) e centrocampo (Youssouf Fofana/Manu Koné e Lazar Samardzic) ma non solo.

    Moncada e Furlani tengono viva l'opzione di ingaggiare un nuovo centravanti. Tammy Abraham è il nome in cima alla lista, una pista riattivata anche grazie alla spinta di Paulo Fonseca, primo sponsor del 27enne attaccante inglese in uscita dalla Roma. Il giocatore ha aperto al trasferimento e nel frattempo i giallorossi sono all'opera per chiudere l'arrivo di Artem Dovbyk dal Girona. L'idea del Milan sarebbe quella di chiedere l'ex Chelsea in prestito oneroso con diritto di riscatto condizionato a determinati obiettivi.

    MILAN-ABRAHAM: TUTTI I DETTAGLI

    QUANTO GUADAGNA ABRAHAM - Uno dei nodi principali riguarda lo stipendio di Abraham, che con i giallorossi ha un contratto fino al 30 giugno 2026. A Roma percepisce 4,5 milioni di euro netti a stagione, che diventano 5,9 milioni di euro lordi grazie agli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita.

    ABRAHAM AL MILAN: PUO' ANCORA USUFRUIRE DEGLI SGRAVI FISCALI? - Ma in caso di trasferimento al Milan, questi vantaggi sarebbero ancora validi? Per comprenderlo bisogna analizzare le regole dal punto di vista fiscale in Italia.

    DECRETO CRESCITA - Quello iniziato lo scorso 1° luglio è il primo mercato estivo dal 2020 a questa parte in cui i club di Serie A non potranno godere degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita, la seconda sessione dopo la sessione invernale della stagione 2023/24. La norma eliminata dal Governo Meloni consentiva alle società di acquisire calciatori provenienti dall'estero, stranieri o italiani, pagando a parità di netto (rispettando alcune condizioni) uno stipendio lordo decisamente più basso rispetto a quello di un calciatore già presente e sotto contratto in Italia.

    Le condizioni necessarie fino al 2023 per usufruire del regime fiscale agevolato erano le seguenti:

    - Il calciatore doveva avere più di 20 anni di età
    - Lo stipendio del calciatore doveva essere superiore alla soglia di un milione di euro lordo
    - Il calciatore doveva essere stato residente al'estero per almeno due anni a livello fiscale prima del trasferimento in Italia
    - Dopo il trasferimento, il calciatore doveva mantenere per almeno due anni la residenza fiscale in Italia. Per poter considerare un anno di residenza, dovevano trascorrere almeno 183 giorni.

    SGRAVI FISCALI, COME PROLUNGARE IL REGIME AGEVOLATO - Il regime agevolato è stato eliminato, ma gli sgravi continueranno ad essere applicati per i calciatori che ne avevano avuto il diritto al loro arrivo in Italia. C'è un limite temporale, fissato in cinque anni, che può però crescere a due condizioni: i giocatori in questione devono aver acquistato un immobile residenziale in Italia dopo il trasferimento o nei 12 mesi precedenti oppure abbiano almeno un minore a carico (figlio) in Italia durante il proprio periodo di residenza fiscale sul suolo italiano.

    I DUBBI DEI CLUB DI SERIE A - Come ha evidenziato il portale specializzato Calcio e Finanza, sono diversi i dubbi che i club si erano posti sull'applicazione del Decreto Crescita dopo l'abolizione. Due i casi osservati in particolare, nei quali le società cercano di operare in maniera coordinata.

    RINNOVO DI CONTRATTO E SGRAVI FISCALI: L'INTERPRETAZIONE DEI CLUB - La prima casistica: un calciatore, all'interno del periodo di applicazione del beneficio (cinque anni), va a scadenza e rinnova con il club. La tendenza generale in questo caso è di proseguire nell'applicazione del regime fiscale agevolato, discorso simile per il calciatore che va a scadenza e rinnova al termine del periodo di applicazione del beneficio (cinque anni). Il via libera, in questo caso, il via libera arriva se sono rispettate le condizioni citate in precedenza (acquisto di un immobile residenziale o di un figlio a carico.

    CESSIONE A UN ALTRO CLUB ITALIANO E SGRAVI FISCALI: L'INTERPRETAZIONE DEI CLUB - L'altra casistica riguardala cessione di un calciatore (sul quale il regime agevolato era già applicato) a un altro club italiano, nella quale rientrerebbe anche Abraham in caso di passaggio al Milan. Anche in questo scenario, riferisce Calcio e Finanza, la maggioranza delle società opera con l'idea che il beneficio sia valido anche qualora un calciatore si trasferisca in un altro club italiano all'interno del periodo di applicazione dello stesso (cinque anni). Ma cosa succederebbe in caso di firma di un contratto più lungo e che vada oltre il periodo di applicazione dello stesso? Anche in questo caso per l'applicazione oltre questo lasso di tempo valgono le condizioni citate in precedenza: acquisto di un immobile residenziale o un figlio a carico.

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