Milan, a Salerno oltre l'emergenza. Un ballottaggio per Pioli, Leao gli assist non bastano più
Nonostante un’emergenza che, dopo attacco e difesa, ora si è accanita sul reparto di centrocampo e riduce ulteriormente il margine di scelta - e quindi di errore - per Stefano Pioli, il Milan si appresta ad affrontare la trasferta di Salerno col desiderio di inseguire quella continuità di risultati che è stato l’elemento più condizionante della prima metà di stagione. Sul campo dell’ultima in classifica, chiamata all’impresa quasi disperata anche per salvare la panchina del suo allenatore - il grande ex Pippo Inzaghi - il Diavolo chiede risposte a se stesso e cercando al suo interno risorse supplementari per far fronte all’ennesima settimana vissuta a parlare più di infortuni che di altro. Ma chiede soprattutto un sussulto, un messaggio forte e chiaro con vista sull’anno che verrà a quello che spesso è stato uno dei suoi trascinatori nell’ultimo triennio ma che da troppo tempo insegue l’acuto personale. Rafael Leao.
MILAN, SVOLTA NEL CASO MAIGNAN?
GLI ASSIST NON BASTANO PIU' - Alla terza partita consecutiva dopo l’infortunio di Lecce che lo ha tenuto ai box per circa un mese, l’asso portoghese è tornato abile ed arruolabile per la partita di Newcastle, che da un lato ha sancito l’eliminazione dei rossoneri dalla Champions League ma che è valso il passaggio ai play-off di Europa League di febbraio. Partita nella quale Leao ha utilizzato il primo tempo per riprendere confidenza col campo viaggiando a marce ridotte, mentre nella ripresa si è reso maggiormente protagonista con le sue consuete sgasate ma colpendo un palo clamoroso a tu per tu col portiere dei Magpies Dubravka. Nel successivo appuntamento di campionato col Monza ha collezionato l’assist per il momentaneo 2-0 del giovane Simic in una delle poche circostanze in cui il numero 10 si è fatto notare, lasciando la scena ad altri protagonisti. Ora, in vista di un ciclo di partite ravvicinate che dopo Salerno riporterà il Milan a San Siro contro il Sassuolo per provare a chiudere al meglio un 2023 pieno di contraddizioni e poi vedrà nell’ordine il Cagliari per gli ottavi di Coppa Italia, Empoli, Roma, Udinese e Bologna per cambiare marcia in Serie A, a Leao è richiesta una svolta decisa. Perché se la sua imprescindibilità è cosa risaputa, altrettanto si può dire per la mancanza di un gol che inizia a diventare un problema.
PIOLI E GLI INDIZI DI FORMAZIONE
COME GATTI - Se non teniamo in considerazione la prodezza in rovesciata contro il Paris Saint-Germain del 7 novembre scorso - unico gol in stagione sul palcoscenico della Champions in questa stagione - per ricordare Leao andare a bersaglio in campionato, match casalinghi o esterni non fa molta differenza, bisogna riavvolgere il nastro fino allo scorso settembre. Il 16, nel derby formalmente giocato in casa dell’Inter, è arrivato il suo ultimo acuto in trasferta ma una sua esultanza lontano dal “Meazza” porta la data del 1° settembre (vittoria contro la Roma all’Olimpico”). E’ del 23 settembre invece il gol con cui il Milan superò il Verona davanti ai propri tifosi. Appena 3 reti da agosto ad oggi, come un Gatti qualunque, con massimo rispetto per il difensore scopertosi goleador anche alla Juventus dopo la gavetta di Frosinone. Un confronto che stona evidentemente e che evidenzia una volta di più come il tanto atteso salto qualità per Leao non sia ancora arrivato: la responsabilità portata dalla maglia numero 10 e da un ingaggio da top player (7 milioni netti a stagione) impongono un cambio di rotta direttamente proporzionale.
MILAN E IL DILEMMA DEL NUMERO 9
SCELTE FORZATE - E vedremo se sarà proprio il campo di Salerno, dopo il portoghese aprì a livello realizzativo il suo 2023 nella vittoria per 2-1 contro i campani, quello della riscossa, visto che l’ex Lille completerà il canonico tridente con Pulisic e Giroud. Una delle certezze del probabile undici che Pioli schiererà all’Arechi”, nel quale si rivedrà dal primo minuto capitan Calabria - scontato il turno di squalifica dopo il rosso di Bergamo - a destra, con Theo Hernandez sull’altro lato e di nuovo la coppia formata da Tomori e da Kjaer che, pur essendo reduce da uno stop di due mesi, è in vantaggio sul 2005 Simic, ancora di più prima alternativa ai titolari dopo l'esordio con rete in Serie A contro il Monza. Scelte forzate alla luce delle assenze di Kalulu, Pellegrino e Thiaw per quanto concerne la batteria dei centrali, mentre per Florenzi, molto utilizzato nelle ultime settimane, si prospetta un turno di riposo. Con Pobega out verosimilmente sino al termine della stagione e Musah costretto a saltare anche la Salernitana dopo il Monza per i postumi del problema muscolare accusato a Newcastle, le certezze a centrocampo saranno il rilancio dal primo minuto di Bennacer annunciato in conferenza stampa da Pioli - non succedeva dal 10 maggio nel primo atto della semifinale di Champions League contro l’Inter - e la conferma di Loftus-Cheek e Reijnders; in panchina scalpitano Adli e soprattutto Krunic, uscito decisamente dai radar nelle ultime settimane anche per le note vicende di mercato e l’interessamento del Fenerbahce.
MILAN, SVOLTA NEL CASO MAIGNAN?
GLI ASSIST NON BASTANO PIU' - Alla terza partita consecutiva dopo l’infortunio di Lecce che lo ha tenuto ai box per circa un mese, l’asso portoghese è tornato abile ed arruolabile per la partita di Newcastle, che da un lato ha sancito l’eliminazione dei rossoneri dalla Champions League ma che è valso il passaggio ai play-off di Europa League di febbraio. Partita nella quale Leao ha utilizzato il primo tempo per riprendere confidenza col campo viaggiando a marce ridotte, mentre nella ripresa si è reso maggiormente protagonista con le sue consuete sgasate ma colpendo un palo clamoroso a tu per tu col portiere dei Magpies Dubravka. Nel successivo appuntamento di campionato col Monza ha collezionato l’assist per il momentaneo 2-0 del giovane Simic in una delle poche circostanze in cui il numero 10 si è fatto notare, lasciando la scena ad altri protagonisti. Ora, in vista di un ciclo di partite ravvicinate che dopo Salerno riporterà il Milan a San Siro contro il Sassuolo per provare a chiudere al meglio un 2023 pieno di contraddizioni e poi vedrà nell’ordine il Cagliari per gli ottavi di Coppa Italia, Empoli, Roma, Udinese e Bologna per cambiare marcia in Serie A, a Leao è richiesta una svolta decisa. Perché se la sua imprescindibilità è cosa risaputa, altrettanto si può dire per la mancanza di un gol che inizia a diventare un problema.
PIOLI E GLI INDIZI DI FORMAZIONE
COME GATTI - Se non teniamo in considerazione la prodezza in rovesciata contro il Paris Saint-Germain del 7 novembre scorso - unico gol in stagione sul palcoscenico della Champions in questa stagione - per ricordare Leao andare a bersaglio in campionato, match casalinghi o esterni non fa molta differenza, bisogna riavvolgere il nastro fino allo scorso settembre. Il 16, nel derby formalmente giocato in casa dell’Inter, è arrivato il suo ultimo acuto in trasferta ma una sua esultanza lontano dal “Meazza” porta la data del 1° settembre (vittoria contro la Roma all’Olimpico”). E’ del 23 settembre invece il gol con cui il Milan superò il Verona davanti ai propri tifosi. Appena 3 reti da agosto ad oggi, come un Gatti qualunque, con massimo rispetto per il difensore scopertosi goleador anche alla Juventus dopo la gavetta di Frosinone. Un confronto che stona evidentemente e che evidenzia una volta di più come il tanto atteso salto qualità per Leao non sia ancora arrivato: la responsabilità portata dalla maglia numero 10 e da un ingaggio da top player (7 milioni netti a stagione) impongono un cambio di rotta direttamente proporzionale.
MILAN E IL DILEMMA DEL NUMERO 9
SCELTE FORZATE - E vedremo se sarà proprio il campo di Salerno, dopo il portoghese aprì a livello realizzativo il suo 2023 nella vittoria per 2-1 contro i campani, quello della riscossa, visto che l’ex Lille completerà il canonico tridente con Pulisic e Giroud. Una delle certezze del probabile undici che Pioli schiererà all’Arechi”, nel quale si rivedrà dal primo minuto capitan Calabria - scontato il turno di squalifica dopo il rosso di Bergamo - a destra, con Theo Hernandez sull’altro lato e di nuovo la coppia formata da Tomori e da Kjaer che, pur essendo reduce da uno stop di due mesi, è in vantaggio sul 2005 Simic, ancora di più prima alternativa ai titolari dopo l'esordio con rete in Serie A contro il Monza. Scelte forzate alla luce delle assenze di Kalulu, Pellegrino e Thiaw per quanto concerne la batteria dei centrali, mentre per Florenzi, molto utilizzato nelle ultime settimane, si prospetta un turno di riposo. Con Pobega out verosimilmente sino al termine della stagione e Musah costretto a saltare anche la Salernitana dopo il Monza per i postumi del problema muscolare accusato a Newcastle, le certezze a centrocampo saranno il rilancio dal primo minuto di Bennacer annunciato in conferenza stampa da Pioli - non succedeva dal 10 maggio nel primo atto della semifinale di Champions League contro l’Inter - e la conferma di Loftus-Cheek e Reijnders; in panchina scalpitano Adli e soprattutto Krunic, uscito decisamente dai radar nelle ultime settimane anche per le note vicende di mercato e l’interessamento del Fenerbahce.