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    Miha contro Mancio, chi perde è perduto

    Miha contro Mancio, chi perde è perduto

    • Stefano Agresti
    Quando lo scudetto se ne va, conta il derby. E visto che per il Milan lo scudetto se n’è andato, la partita contro l’Inter vale tutto. Vale perfino un’amicizia, se è vero che Mihajlovic da giorni punge Mancini, uno che è (era?) come un fratello: prima per Sarri, poi per Eder, Sinisa ha usato il veleno. E’ il segnale che ha i nervi a fiori di pelle e sa che questa sfida deciderà moltissimo: perciò non guarda in faccia a nessuno, perciò cerca di far crescere la tensione anche nei rivali.
     
    Chi perde è perduto, già.
     
    Pensate a Mancini sconfitto: il Milan si avvicina, benché rimanga decisamente dietro, le prime in classifica presumibilmente diventano irraggiungibili, inoltre i rossoneri hanno la Coppa Italia per portare a casa un trofeo e aggiudicarsi il confronto a distanza. Non solo: gli rinfacciano subito Eder, ha voluto prendere anche quest’attaccante e non vince nulla nemmeno stavolta. La stagione, insomma, da trionfale che era a un certo punto del campionato, assume contorni assai negativi.
     
    E pensate a Mihajlovic sconfitto: l’Inter vola a meno undici e continua a sognare di riacciuffare Napoli e Juve, lui finisce intrappolato tra le squadre di seconda fascia e corre il serio rischio di mancare l’Europa, a meno che non si prenda la Coppa Italia facendo fuori Alessandria e (quasi certamente) Juve. E tutto ciò dopo avere speso, in estate, 88 milioni di euro. Disastro totale, già, e strali berlusconiani già pronti.
     
    Cosa significa tutto questo? Non necessariamente che finisca in un dignitoso pareggio, questo no. Ma che sarà un derby nervosissimo appare certo. Anche perché chi lo vince compie un piccolo passo in avanti, ma chi lo perde precipita. Si salvi chi può.

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