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    Miedema frantuma il sogno Mondiale dell'Italia: ora non lasciamole sole

    Miedema frantuma il sogno Mondiale dell'Italia: ora non lasciamole sole

    • Federico Zanon
    Un sogno svanito all'ultima curva. L'Italia perde 2-1 in casa contro l'Olanda il match di ritorno dei playoff e dice addio al sogno Mondiale. Dopo l'1-1 de L'Aja bastava non prendere gol per salire sull'ultimo volo per il Canada e tornare ad assaporare il calcio dei grandi dopo 15 anni; il piano è fallito dopo 9' minuti quando Miedema, la tanto temuta Miedema, sfrutta alla perfezione un assist di Van de Donk e batte Giuliani. In patria la considerano 'il Messi' orange, se la vedi da vicino il paragone con Ibrahimovic non stride più di tanto. Fisico e tecnica sublime nello stretto, personalità da attaccante navigato anche se la carta d'identità recita 1996 come anno di nascita. Il 2-0 è una goduria per i sensi, finta di corpo per saltare il portiere e gol a porta vuota che demolisce le speranze di una Nazionale troppo passiva, capace di sfiorare il gol solo con Panico.

    ORGOGLIO AZZURRO - L'intervallo scuote le Azzurre, che rientrano in campo con un altro atteggiamento. Testa alta e petto in fuori, rendono orgogliosi i rumorosi 5 mila del Bentegodi, arrivati nonostante il freddo e la pioggia.  L'autogol di van der Gragt riapre il match, l'Olanda non reagisce, l'Italia schiaccia sull'acceleratore ma il gol della speranza non arriva. A giugno in Canada le orange si siederanno al tavolo delle più grandi, Panico e compagne prenderanno posto sul divano, davanti alla tv, per la quarta volta consecutiva.

    SUPPORTO - Quando si arriva al capolinea è tempo di bilanci. Alle ragazze di Cabrini non va rimproverato nulla, nella lunga cavalcata fino all'ultimo capitolo dei playoff non sono mancati sacrificio, attaccamento alla maglia e voglia di non mollare mai. Ora serve un esame di coscienza da parte della Federcalcio (il presidente Tavecchio era in tribuna accanto a Conte), servono investimenti e scelte drastiche per rilanciare un movimento, ad oggi, è alla periferia del calcio mondiale. Le parole servono poco, queste ragazze,  il calcio femminile in Italia, meritano molto di più. Il terzo posto dell'Under 17 al Mondiale in Costa Rica è il segnale che sotto le ceneri qualcosa si muove. Non lasciamole sole.
     

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