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    Mercato rischioso e il flop degli 'italiani': il Monaco è già fuori dall'Europa

    Mercato rischioso e il flop degli 'italiani': il Monaco è già fuori dall'Europa

    • Luca Zanetti
    Nella passata stagione il Monaco è stata una delle squadre rivelazione di tutta Europa. In Ligue 1 è riuscito a vincere il titolo contro la corazzata del PSG, mentre in Champions League si è dovuto arrendere in semifinale solamente alla Juventus. In estate, però, ha deciso di privarsi di molti dei suoi campioni preferendo orientarsi su giovani di talento per cercare di valorizzarli e per poi monetizzare in futuro. Questa scelta ha comportato la debacle nella massima competizione, coincisa con l'eliminazione da tutte le coppe con un turno di anticipo.

    FLOP CHAMPIONS - Ad agosto con il sorteggio di Nyon il club monegasco si è ritrovato nel gruppo G insieme al Besiktas, RB Lipsia e Porto. Sulla carta sembravano tutte partite alla portata, ma il verdetto del campo ha dimostrato ben altro. Gli uomini di Jardim sono eliminati dalla massima competizione continentale con un turno di anticipo e al momento hanno totalizzato 2 punti in classifica, ottenuti con i due pareggi in trasferta in Turchia e in Germania (finiti 1-1 tutti e due i match). E’ proprio tra le mura amiche del Louis II che sono arrivate le tre sconfitte, ha trovato la via del gol in 2 occasioni (entrambe le volte con Falcao) e ne ha incassate 9. Al Monaco manca da disputare la partita al Do Dragao con i portoghesi, per quanto meno tenere alto l’onore. Difficile spiegare il perché di questo trend negativo rispetto allo scorso anno, uno dei motivi può essere ricondotto al mercato estivo che ha visto partire diversi giocatori di spicco come: Mendy e Bernardo Silva (giunti alla corte di Pep al City), Mbappè (ora a Parigi da Emery), Bakayoko ( nel Chelsea di Conte) e Dirar (Fenerbahce), per un totale che ammonta sui 177,5 milioni di euro con le complessive cessioni. Nel Principato, invece, sono arrivati giovani interessanti con grandi qualità: Tielemans (dall’Anderlecht), Kongolo (dal Feyenoord), Keita Baldè (dalla Lazio) e Diakhaby (dal Rennes). Alla corte del tecnico portoghese, dopo vari intrighi di mercato, è sbarcato anche Jovetic (dall’Inter), così gli acquisti raggiungono la somma di 102 milioni di euro. E’ facile intuire come il bilancio complessivo di questa sessione sia positivo dal punto di vista economico, ma che riscontra difficoltà nei risultati sportivi. In campionato, però, la situazione è meno drammatica, poiché in 13 giornate è indietro di 6 punti dall’”inarrivabile” PSG, ma ha appena 3 lunghezze dal Lione.

    GLI ACQUISTI "ITALIANI" - Jovetic si trasferisce in Francia per 11 milioni di euro a titolo definitivo e firma un contratto di 4 anni, fino al 2021. A causa di alcuni guai fisici, come spesso gli è capitato in carriera, non sempre è stato a disposizione, infatti al momento le sue presenze sono 7 (tra Ligue 1 e Champions) con 2 reti all’attivo. Il montenegrino può occupare più zone del fronte offensivo, ma Jardim lo vede come punta centrale al fianco di Falcao quando il sistema di gioco è il 4-4-2 oppure come unica punta nel 4-2-3-1. Il suo punto debole è sicuramente la continuità, dovuta ai numerosi infortuni, ma il tecnico ha già dimostrato di saper sfruttare al meglio le caratteristiche dei propri calciatori e magari lo farà rendere come ai tempi della Fiorentina, anche se non era la sua prima scelta di mercato. Keita giunge a Montecarlo, battendo la concorrenza delle big italiane, per 30 milioni + 2 di bonus e lo vedrà legato al club sino al 2022. Keita ha scelto il progetto monegasco: valorizzazione dei giovani talenti. Senza trascurare il discorso ingaggio che era superiore a qualsiasi altra squadra interessata. Il giocatore senegalese nato in Spagna ha raggiunto 12 apparizioni (tra campionato e coppa) e ha realizzato 3 marcature. In attacco non ha un ruolo fisso, è stato impiegato sia come attaccante centrale, sia come esterno a destra e a sinistra. Maggiormente schierato, però, nella corsia mancina come già avveniva nella Lazio, abile nel rientrare sul piede destro, ma anche grande capacità di arrivare sul fondo per crossare ai compagni. Ci si aspetta molto da lui e dalle sue doti tecniche, ma è anche vero che il ragazzo ha soli 22 anni e non è facile inserirsi nel campionato francese in appena 3 mesi, l’importante anche per lui è trovare la continuità nel rendimento e di integrarsi al meglio con i compagni.

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