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    McKennie: "Alla Juventus Kean aveva molte persone contro, era ingiusto. Ora ha un allenatore che crede in lui"

    McKennie: "Alla Juventus Kean aveva molte persone contro, era ingiusto. Ora ha un allenatore che crede in lui"

    • Redazione CM
    Intervenuto ai microfoni della CBS, il centrocampista della Juventus Weston McKennie ha parlato di tanti aspetti della sua quotidianità, sia sul campo che relativamente ai progetti al di fuori. Tra i temi affrontanti l'amicizia con Moise Kean, trasferitosi nel corso dell'estate alla Fiorentina e protagonista di una grande prima parte di stagione con 13 reti in 19 partite.

    McKennie non utilizza mezzi termini per analizzare il complicato rapporto che si era venuto a creare tra la Juventus e Kean: “No, non sono sorpreso. Ho parlato al telefono con lui prima dell'ultima partita di Coppa Italia. Ha tutte le carte in regola, cioè è una bestia, ha forza, ha velocità, ha qualità, ha le capacità di per fare tutto. Aveva solo bisogno di un allenatore o di qualcuno che credesse in lui e che gli desse fiducia e minutaggio in partita e che facesse emergere quel lato di lui. Non sono affatto sorpreso che stia avendo questo tipo di stagione. Gli ho anche detto che spero che continui a così perché lo merita. Quando era qui c'erano molte persone che dubitavano di lui e molte persone contro. Era un po' ingiusto. Solo perché è un attaccante e deve fare gol, ma è difficile farlo quando entri negli ultimi 10 minuti di ogni partita o di tutte le partite”.

    Nel corso di intervista a CBS, Weston McKennie ha provato ad analizzare anche le difficoltà incontrate dalla Juventus di Thiago Motta in questa prima metà di stagione: "È molto difficile dire che mi sento positivo o che qualcuno di noi si senta positivo, ovviamente essere imbattuti in campionato in questo momento è sorprendente, ma allo stesso tempo non ha lo stesso peso perché molte di quelle partite sono finite in pareggio. È un momento difficile ed è una di quelle cose in cui tutti stiamo cercando di capire cosa ci manca o cosa non stiamo facendo correttamente. In italiano si dice “la nostra concentrazione, la nostra mentalità”, ma per diventare la grande squadra che la Juventus è con lo stesso livello che mostriamo quando giochiamo contro una squadra come il Manchester City, dobbiamo mantenere questo standard anche quando giochiamo contro le squadre inferiori come il Venezia. È qualcosa con cui penso abbiamo lottato un po' in questa stagione e quindi spero che possiamo invertire la rotta e ottenere punti, perché in caso contrario ci si ritorcerà contro”.

    A proposito di Thiago Motta, Weston McKennie ha questo parere sul nuovo tipo di calcio apportato dal successore di Massimiliano Allegri: “È molto più facile giocare nel modo in cui vogliamo quando abbiamo di fronte squadre di alto livello, come in Champions League. Soprattutto perché sai che quelle squadre hanno qualità e vogliono imporre il loro gioco, mentre contro una squadra più piccola potremmo cambiare il modo in cui giochiamo per fargli male e non permettergli di fare il loro gioco. La maggior parte delle volte se una squadra si chiude dietro rende ovviamente tutto più difficile per qualsiasi squadra perché giocare è un po' difficile e gli spazi sono strettissimi. Quindi penso che ci lavoreremo sicuramente ogni volta che avremo il tempo di farlo, ovviamente con gli impegni di questa stagione è raro riuscire a trovare momenti per lavorare al 100% su qualcosa, perché si tratta principalmente di riposare e giocare in continuazione”.

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