Calciomercato/Getty
Mbappé non è più il campionissimo di qualche anno fa: il Real Madrid è bello sulla carta ma impossibile
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Nello stesso giorno. Quasi alla stessa ora. “Mezzogiorno di fuoco”, come titolava un vecchio film di far west. Duello ideologico ad armi pari. Contemporaneo. Tra due notizie opposte eppure salutate entrambe da applausi, anche se sembra razionalmente impossibile. Southgate si dimette dalla guida della nazionale inglese: giusto. Giustissimo, secondo l’opinione comune. Aveva giocatori fortissimi, ma senza gioco. Mbappe viene presentato dal Real Madrid: giusto, anche se costosissimo. Ma si ripaga con i soldi delle magliette vendute in tutto il mondo.
Preparatevi: entro 24 ore leggerete già numeri strabilianti. Per esperienza (anche personale) è dal 1997, con le maglie di Ronaldo il Fenomeno all’Inter, che si sente dire di investimenti immediatamente ripagati dalle code negli shop reali e virtuali. Per esperienza (anche personale, ancora!) sono quasi trent’anni che nessun campione si ripaga con il merchandising. Semmai con un ampio e ben strutturato sfruttamento dell’immagine. E comunque - principalmente - con i gol, le vittorie e i titoli. Più le sue “giocate”, che sono fondamentali per sviluppare il gioco di squadra. Il cosiddetto “gioco” che viene invocato da una “pletora di pseudo filosofi” (cit. Caressa).
La sintesi è che le due notizie vengono accompagnata dalla colonna sonora degli applausi, anche di convenienza, malgrado siano evidentemente divisive. Southgate si dimette a furor di popolo, Mbappe viene accolto con ovazioni del popolo. Il ct inglese non aveva gioco: è stata l’accusa che lo ha accompagnato negli ultimi anni, a prescindere dai risultati. Mah. Due eurofinali e un’eliminazione mondiale solo da una Francia in stato di grazia. Parliamoci chiaro: il successore di Southgate potrà anche far meglio, e non solo nei risultati, ma dipenderà dalle scelte degli uomini e dalla forza degli avversari. Non solo dalla gradevolezza della manovra che pure - ovvio, evidente - è stata davvero opaca.
Certo, è sembrato un testardo errore quel Palmer lasciato spesso in panca malgrado fosse il più fresco e anche uno dei più bravi dell’intera stagione di Premier League. Con sfumature diverse si può dire lo stesso riguardo a Watkins, sempre sacrificato per il “maledetto” Kane. Migliorando armonia di squadra, condivisioni di spogliatoio e rendimento dei singoli, l’Inghilterra potrà far meglio, in futuro. Detto questo, impossibile nascondere l’evidenza di una nazionale inglese che lungo l’Europeo ha annoiato più che divertito ed è sembrata impacciata anziché piacevole.
Mbappe arriva invece a luccicare un Real Madrid già brillante di suo, dove solo i superficiali pensano che Ancelotti sia appena “gestore” della miglior squadra al mondo oppure - peggio - fortunatissimo. “Ha un c… grande così”, si legge e si sente sui social dove, come diceva Umberto Eco, vabbè, ci siamo capiti, inutile ripetere sempre le stesse cose… L’impressione - rischiosa come tutte le previsioni - è che Mbappe sia un campione che ha già passato il suo momento migliore. Resta un giocatore eccezionale, ma non più il campionissimo di qualche anno fa.
Gli 85mila tifosi in estasi che affollavano il Santiago Bernabeu, da domani vivranno con spensieratezza l’inserimento del francese in aggiunta al trio Vinicius-Bellingham-Rodrygo, più i ragazzini Endrick e Guler che valgono già centinaia di milioni. A sorreggere Mbappe ci saranno due mediani già sperimentati in nazionale, Camavinga e Tchouameni, ma non più due giganti come Kroos e Modric. Ci vorrà l’allenatore più saggio e concreto, per mettere in ordine una squadra che sulla carta è bella, ma sul campo quasi impossibile.
Volete costruzione dal basso, possesso palla e pressing alto, cioè la santissima trinità del gioco e del dominio? Svegliatevi: il Real Madrid dovrà e potrà giocare con fiammate verticali che partiranno dalla propria metà campo, per esaltare scatti e controscatti degli staffettisti là davanti: soprattutto Mbappe e Vinicius, appunto. Tipo Yamal e Williams, per intendersi. Qualità sopraffina in armonia di gruppo. Così si vedranno più giocatori che gioco, almeno quello inteso con i discorsi “copia e incolla”. Eppure, se il Real vincerà, si parlerà ugualmente di bel gioco. Sta accadendo sempre più spesso. Prima si saliva solo sul carro del vincitore, ora su quello del gioco.
Quindi: abbasso Southgate e viva Mbappe, nella stessa giornata assolata. E meglio stare all’ombra, senza uscire allo scoperto con domande fuori dal coro. Però scusate: il ct inglese dimissionato, Mbappe osannato. Ma chi dei due ha fatto più brutta figura all’Europeo?
Preparatevi: entro 24 ore leggerete già numeri strabilianti. Per esperienza (anche personale) è dal 1997, con le maglie di Ronaldo il Fenomeno all’Inter, che si sente dire di investimenti immediatamente ripagati dalle code negli shop reali e virtuali. Per esperienza (anche personale, ancora!) sono quasi trent’anni che nessun campione si ripaga con il merchandising. Semmai con un ampio e ben strutturato sfruttamento dell’immagine. E comunque - principalmente - con i gol, le vittorie e i titoli. Più le sue “giocate”, che sono fondamentali per sviluppare il gioco di squadra. Il cosiddetto “gioco” che viene invocato da una “pletora di pseudo filosofi” (cit. Caressa).
La sintesi è che le due notizie vengono accompagnata dalla colonna sonora degli applausi, anche di convenienza, malgrado siano evidentemente divisive. Southgate si dimette a furor di popolo, Mbappe viene accolto con ovazioni del popolo. Il ct inglese non aveva gioco: è stata l’accusa che lo ha accompagnato negli ultimi anni, a prescindere dai risultati. Mah. Due eurofinali e un’eliminazione mondiale solo da una Francia in stato di grazia. Parliamoci chiaro: il successore di Southgate potrà anche far meglio, e non solo nei risultati, ma dipenderà dalle scelte degli uomini e dalla forza degli avversari. Non solo dalla gradevolezza della manovra che pure - ovvio, evidente - è stata davvero opaca.
Certo, è sembrato un testardo errore quel Palmer lasciato spesso in panca malgrado fosse il più fresco e anche uno dei più bravi dell’intera stagione di Premier League. Con sfumature diverse si può dire lo stesso riguardo a Watkins, sempre sacrificato per il “maledetto” Kane. Migliorando armonia di squadra, condivisioni di spogliatoio e rendimento dei singoli, l’Inghilterra potrà far meglio, in futuro. Detto questo, impossibile nascondere l’evidenza di una nazionale inglese che lungo l’Europeo ha annoiato più che divertito ed è sembrata impacciata anziché piacevole.
Mbappe arriva invece a luccicare un Real Madrid già brillante di suo, dove solo i superficiali pensano che Ancelotti sia appena “gestore” della miglior squadra al mondo oppure - peggio - fortunatissimo. “Ha un c… grande così”, si legge e si sente sui social dove, come diceva Umberto Eco, vabbè, ci siamo capiti, inutile ripetere sempre le stesse cose… L’impressione - rischiosa come tutte le previsioni - è che Mbappe sia un campione che ha già passato il suo momento migliore. Resta un giocatore eccezionale, ma non più il campionissimo di qualche anno fa.
Gli 85mila tifosi in estasi che affollavano il Santiago Bernabeu, da domani vivranno con spensieratezza l’inserimento del francese in aggiunta al trio Vinicius-Bellingham-Rodrygo, più i ragazzini Endrick e Guler che valgono già centinaia di milioni. A sorreggere Mbappe ci saranno due mediani già sperimentati in nazionale, Camavinga e Tchouameni, ma non più due giganti come Kroos e Modric. Ci vorrà l’allenatore più saggio e concreto, per mettere in ordine una squadra che sulla carta è bella, ma sul campo quasi impossibile.
Volete costruzione dal basso, possesso palla e pressing alto, cioè la santissima trinità del gioco e del dominio? Svegliatevi: il Real Madrid dovrà e potrà giocare con fiammate verticali che partiranno dalla propria metà campo, per esaltare scatti e controscatti degli staffettisti là davanti: soprattutto Mbappe e Vinicius, appunto. Tipo Yamal e Williams, per intendersi. Qualità sopraffina in armonia di gruppo. Così si vedranno più giocatori che gioco, almeno quello inteso con i discorsi “copia e incolla”. Eppure, se il Real vincerà, si parlerà ugualmente di bel gioco. Sta accadendo sempre più spesso. Prima si saliva solo sul carro del vincitore, ora su quello del gioco.
Quindi: abbasso Southgate e viva Mbappe, nella stessa giornata assolata. E meglio stare all’ombra, senza uscire allo scoperto con domande fuori dal coro. Però scusate: il ct inglese dimissionato, Mbappe osannato. Ma chi dei due ha fatto più brutta figura all’Europeo?