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  • Napoli, Mazzarri:| L'uomo che non sa perdere

    Napoli, Mazzarri:| L'uomo che non sa perdere

    • G.S.

    I suoi pochi biografi giurano che non aveva mai vinto così largo. Chi ribalta un inedito 6-1 nell'ultimo mistero buffo del calcio? Walter Mazzarri è sparito l'altra sera nel buio dell'A1 con i suoi strani perché, un minuto dopo la disfatta del Genoa.

    Si è negato a Sky, Mediaset e Rai violando regole e contratti. Non ha spiegato nulla, ha provato il Napoli a farlo con il signorile imbarazzo del direttore generale Marco Fassone, poi con il fanciullesco stupore di Riccardo Bigon, direttore sportivo. Aveva fretta di tornare a Empoli, di che vi meravigliate? A Bigon sembrava normale, niente di peggio per accreditare le ipotesi peggiori. A mezzanotte l'Italia del calcio era certa che avesse di nuovo litigato con il presidente, suo inseparabile nemico.

    Vince adesso 6-1, risultato che fa licenziare il collega Malesani e rasserena finalmente il Napoli, a lui? Mazzarri sparisce di nuovo, offrendo gli elementi per montare un caso Napoli. Se solo avesse calcolato gli effetti dei suoi crolli d'umore, i dubbi che turbano i tifosi ed eccitano i rivali più invidiosi, i danni d'immagine alla società e a se stesso, sarebbe già pentito. Aspettate che torni, qualcosa dirà.

    Forse è solo la storia di un uomo davvero onesto, in buona fede sino all'autolesionismo, ostaggio di se stesso, ambizioso e irascibile, per nulla protetto nel suo club, blandito dai troppi professionisti del sì. E' bravo, sa perdere con dignità, ma non sarà mai grande finché non sopporterà anche le vittorie.

    (La Repubblica - Edizione Napoli)

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