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    Mazzarri e gli alibi: dalla pioggia all’arbitro k.o. e il compleanno di Cavani. Le migliori 'scuse'

    Mazzarri e gli alibi: dalla pioggia all’arbitro k.o. e il compleanno di Cavani. Le migliori 'scuse'

    • Federico Targetti
    Ci perdonerà Walter Mazzarri, che sappiamo non gradire i termini “scuse” e “lamentele” in riferimento alle dichiarazioni per le quali è diventato famoso negli anni sui social. In realtà, l’allenatore toscano ha un approccio veramente costruttivo ai microfoni del dopopartita, ai quali cerca sempre di far capire il proprio punto di vista in maniera più chiara possibile. Forse a volte anche troppo, perché in passato sono venute fuori autentiche “perle”, che suscitano ilarità ma che Mazzarri ha veramente percepito come degli ostacoli sulla strada per la vittoria. Fino all’ultima dello scorso weekend, quando, analizzando il pareggio maturato tra l’Empoli e il suo Cagliari, il tecnico ha spiegato: “Per assurdo, prima dell’infortunio dell’arbitro e poi di Lovato eravamo in partita, poco cattivi e leziosi ma eravamo partiti bene”. Poi il gol di Pinamonti, che secondo Mazzarri è il culmine di una serie di sfortunati eventi partita con la sostituzione del direttore di gara e continuata con il forfait di Lovato. Ma oggi l’ex Reggina è addirittura consapevole che certe cose possano sembrare “assurde”, e mette le mani avanti. In passato, invece, non è stato così. Leggere per credere…
     
    LA DIARREA – Serie B 1998-99, Mazzarri non è ancora neanche allenatore, ma vice di Renzo Ulivieri sulla panchina del Napoli, che a sorpresa viene sconfitto per 2-4 in casa dal Ravenna. Ulivieri è squalificato, e così tocca al suo secondo presentarsi davanti alle telecamere: “L’unica attenuante è che mezza squadra è influenzata, 4-5 giocatori hanno avuto la febbre e uno addirittura ha giocato con la diarrea”. Non male come inizio, ma le condizioni di salute precarie di alcuni elementi della squadra sono effettivamente un alibi valido. Fa comunque sorridere la schiettezza del giovane Mazzarri, che di lì a qualche anno darà, per così dire, il meglio di sé, soprattutto in piazze difficili come lo stesso Napoli di inizio anni 2010 o l’Inter delle difficili stagioni post-Triplete.
     
    IL COMPLEANNO DEL MATADOR – E’ il 2013, curiosamente si parla di nove anni fa esatti: il Napoli perde per 0-3 a San Valentino contro il Viktoria Plzen in casa e viene eliminato dall’Europa League. La spiegazione? E’ presto fornita: “Il San Paolo di solito è caldo, ci spinge ad iniziare bene, ma oggi è il compleanno di Cavani e c’era un clima soporifero, credo si sia sottovalutato l’impegno”. Troppi bagordi la sera prima, probabilmente, per i calciatori azzurri, che così rimediano una figuraccia doppia.
     
    CALCI D’ANGOLO – Guadagnare tanti corner è sintomo di predominio territoriale, ma non conta nulla se poi la palla non viene messa in rete. Mazzarri, stizzito per la poca verve offensiva della sua Inter nel primo campionato alla guida dei nerazzurri ('13-'14), chiuso al quinto posto, prova a buttarla là: “Bisognerebbe cambiare un po’ le regole, ogni tot angoli battuti, ogni tot pali, fosse assegnato un gol. Ma questo vuol dire che la squadra gioca, produce…”
     
    IL METEO – La celeberrima pioggia, sì, ma anche l’escursione termica. Quella fra Dnipro e Palermo, dove i nerazzurri giocarono nel giro di quattro giorni, fra il 18 e il 21 settembre 2014. Vittoria firmata D’Ambrosio in Ucraina, pareggio in Sicilia con reti di Vazquez e Kovacic. A chi chiede lumi sulla condizione della Beneamata, Mazzarri risponde: “Giovedì faceva molto freddo, qui invece abbiamo trovato un clima estivo”. E poi, la pioggia. Il colpo di coda Mazzarri lo regala all’ultima intervista post-partita con l’Inter, dopo un insipido 2-2 casalingo contro il Verona. Tra le tante cause della mancata vittoria, la pioggia: “Effettivamente quando siamo rimasti in 10 abbiamo sofferto, non ci scordiamo che siamo in emergenza, era prevedibile che i ragazzi calassero… poi ha cominciato anche a piovere…
     

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