Mazzarri da Europa grazie a Okaka: il guerriero di Miha tradito da Suning
LA RINASCITA DI OKAKA - Con l’Everton finisce 3-2, Okaka firma una doppietta alla sua prima da titolare. Il primo è una magia di tacco che incanta l’Inghilterra, l’attaccante si è preso la scena e gli elogi stupiti di giornalisti e tifosi. Un gol simile lo segnò con la Roma contro il Siena. Ha segnato in Premier sei anni e mezzo dopo l’ultima partita giocata in Inghilterra, con la maglia del Fulham in prestito dalla Roma. Un infortunio muscolare l’aveva frenato a inizio anno, ora è in corsia di sorpasso su Ighalo ed è pronto a prendersi il posto. La rinascita è completa, dopo anni in chiaroscuro.
LA BEFFA SUNING - A 27 anni è di nuovo la sua occasione, Okaka ha mandato un messaggio anche a chi l’aveva criticato per essere andato all’estero. Cresciuto nella Roma, dove non ha mai avuto spazio, sembrava dovesse rimanere una promessa inesplosa dopo i prestiti tra Modena, Brescia, Fulham e Bari e il trasferimento al Parma. Alla Sampdoria arriva da scarto, in uno scambio con Pozzi. Ci pensa Mihajlovic a farlo rinascere: diventa il suo guerriero, l’attaccante che fa a sportellate e gioca per la squadra. Raggiunge addirittura la Nazionale, Conte lo chiama. In tutto quattro presenze tra il 2014 e il 2016. Ora è presto, ma chissà che non riesca a convincere Ventura. Si è ritrovato dopo l’infortunio, ha ritrovato soprattutto il grande calcio. In Belgio, dove era andato nel 2015, ha lasciato una traccia importante segnando 17 gol con la maglia dell’Anderlecht. Tanto da essere richiesto dallo Jiangsu Suning, il club cinese dei proprietari dell’Inter. Era praticamente fatta, poi all’ultimo si sono tirati indietro. Tradito sul più bello, ma alla fine è andata meglio così: ora è buon colpo per il Watford e ha le caratteristiche giuste per fare bene con Mazzarri, che nella sua carriera ha sempre valorizzato le punte. Per l’Europa, c’è Okaka.