Redazione Calciomercato
Più Muller che Klose, più Neuville che Bierhoff: chi è Maximilian Beier, il nuovo 9 della Germania
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Dopo tanto cercare... alla fine la Germania potrebbe aver trovato il nuovo numero 9 della nazionale. Nella lista dei convocati per gli Europei che la Mannschaft giocherà in casa, una delle novità più interessanti arriva proprio nel reparto avanzato, alla ricerca da anni degli eredi di Oliver Bierhoff, Miroslav Klose e Mario Gomez. E l'ultima stagione di Bundesliga ha svelato anche agli occhi del ct Julian Nagelsmann il profilo del classe 2002 Maximilian Beier.
IL PROFILO - Un 9 che però è anche un 11, ma che ha fatto anche il 7, l'ala, freddo sotto la porta, volenteroso nel pressing sugli avversari, duttile e con tanta fame. In patria, più che a Klose, lo paragonano per la comune intelligenza di posizionarsi in campo, a Thomas Muller, il giocatore che ha creato ed elevato ad arte il concetto di Deutmaster. Un ruolo/compito ideato dal giocatore del Bayern Monaco e che, tradotto, significa interprete degli spazi: si tratta di quel giocatore ombra, capace di sparire dal gioco e ricomparire pronto a segnare nel posto giusto al momento giusto, dopo aver analizzato nel migliore dei modi lo spazio da attaccare. Beier va dunque a inserirsi più nel filone delle seconde punte abili a segnare, come fu nel Mondiale 2006 Oliver Neuville, che in quello degli attaccanti più fisicati, i classici panzer (vedasi Bierhoff) cui ci ha abituato un certo tipo di calcio tedesco ormai in là con gli anni.
IL PROFILO - Un 9 che però è anche un 11, ma che ha fatto anche il 7, l'ala, freddo sotto la porta, volenteroso nel pressing sugli avversari, duttile e con tanta fame. In patria, più che a Klose, lo paragonano per la comune intelligenza di posizionarsi in campo, a Thomas Muller, il giocatore che ha creato ed elevato ad arte il concetto di Deutmaster. Un ruolo/compito ideato dal giocatore del Bayern Monaco e che, tradotto, significa interprete degli spazi: si tratta di quel giocatore ombra, capace di sparire dal gioco e ricomparire pronto a segnare nel posto giusto al momento giusto, dopo aver analizzato nel migliore dei modi lo spazio da attaccare. Beier va dunque a inserirsi più nel filone delle seconde punte abili a segnare, come fu nel Mondiale 2006 Oliver Neuville, che in quello degli attaccanti più fisicati, i classici panzer (vedasi Bierhoff) cui ci ha abituato un certo tipo di calcio tedesco ormai in là con gli anni.
TUTTO SU DI LUI - Ma chi è Beier? Classe 2002, Maxi, come viene soprannominato, nasce a Brandeburgo e da tutta la vita sogna di diventare come Lewandowski. Questo però è stato l'anno della sua esplosione: ha chiuso con 16 reti e 3 assist in 35 partite, comprese tutte le competizioni. Il 21enne è cresciuto nel settore giovanile dell'Hoffenheim, dove è arrivato a 15 anni e dopo tre stagioni con l'Energie Cottbus. Ovunque giochi si afferma. Diventa capocannoniere del campionato Allievi. Debutta in Bundesliga l'8 febbraio 2020, e, a 17 anni 3 mesi e 22 giorni, diventa il più giovane esordiente della storia del club. Trova anche il tempo di segnare una doppietta in Europa League al Gent. Per farsi le ossa va in prestito biennale all'Hannover, scendendo di categoria e registrando 15 gol e 7 assist in 68 partite. Da quest'anno è titolare dell'Hoffenheim. Ha segnato in 4 gare di Bundes filate e per 6 volte nelle prime sette, rifilato doppiette al Borussia Dortmund e al Werder Brema. Una scalata che gli è valsa qualche giorno fa la prima convocazione in nazionale maggiore, dopo il rinnovo di contratto firmato a ottobre, fino al 2027. Oltre al calcio, il suo sport preferito sono le darts, le freccette, di cui è grande fan. Sa farsi trovare sempre nel posto giusto, gioca d'istinto. Di lui Klose ha detto: "Ci ho giocato contro quando allenavo l'U17 del Bayern e le sue qualità mi sono sembrate subito chiare. Corre, lotta, lavora per la squadra e segna. Non mi stupisce che Nagelsmann l'abbia chiamato così presto".