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    Mauro: 'Che personalità Pirlo, Dybala un vero problema. Ronaldo? Mai stato leader e mai lo sarà: se ne vada dalla Juve'

    Mauro: 'Che personalità Pirlo, Dybala un vero problema. Ronaldo? Mai stato leader e mai lo sarà: se ne vada dalla Juve'

    Le verità di Massimo Mauro. L'ex centrocampista della Juve, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, dice la sua su Andrea Pirlo: "Ha dimostrato di avere grande personalità anche in panchina, che forse è la cosa più importante per allenare una squadra che deve vincere tutto: per come si è fatto ascoltare dai giocatori, per le decisioni che ha preso quando ci sono state le 'marachelle', per l’atteggiamento nei confronti dei capricci delle star. I tre della cenetta li ha messi fuori lui in prima persona, non delegando alla società. E consideriamo che Conte e Allegri sono stati molto aiutati in quel lavoro da 7-8 italiani top che erano lo zoccolo duro dello spogliatoio. Andrea ha solo Bonucci, con Chiellini che non c’è sempre e Buffon che non è titolare. Peraltro tutta la vicenda di Gigi, dal primo addio al ritorno, non è stata una scelta felice. Pirlo ha meno aiuti, insomma".

    SU RONALDO - "Ronaldo non è mai stato un leader dove ha giocato e non lo sarà mai. È un’azienda e per lui è più importante il suo fatturato che il fatturato della squadra. E' fatto così, non è che prima fosse un leader alla Maradona e ora sia cambiato. Cristiano non trascina i compagni, Cristiano vuole che i compagni gli diano la palla per far gol. Un grande solista, non uomo squadra. A livello personale ha fatto bene, segnando sempre: non gli si può certo dire di non aver mantenuto le attese. Ed è enorme a livello di marketing. Dal punto di vista dei risultati sportivi però la Juve con lui non ha fatto meglio rispetto al passato, anzi peggio in Champions. Per questo è meglio per entrambi che le strade si separino: Ronaldo può iniziare una nuova tappa altrove, la Juve si toglie un impiccio finanziario enorme".

    SU DYBALA - "Vero problema per la Juve, perché la situazione economica delle società è complessa mentre i giocatori che devono rinnovare continuano a chiedere soldi come se non fosse successo nulla. Lui come Donnarumma dovrebbero capire che il momento è cambiato. Io spero che i club facciano qualcosa, un “cartello” per limitare gli stipendi. Ma so che è difficile".

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