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    Matri, Mexes e Robinho: da strapagati a rottamati. Dov'è la programmazione?

    Matri, Mexes e Robinho: da strapagati a rottamati. Dov'è la programmazione?

    L'idea che sta prendendo piede nelle ultime ore di privarsi di Alessandro Matri addirittura in prestito gratuito 5 mesi dopo averlo strapagato dalla Juventus (11 milioni) è l'ennesima dimostrazione di quanto sia grande la confusione che regna in casa Milan in tema di mercato. E che questa concessione alla Sampdoria, la società oggi più forte sull'attaccante lodigiano, venga fatta per ottenere uno sconto sulla seconda metà del cartellino di Andrea Poli non può consolare. Preoccupa maggiormente il fatto che Matri, così come Mexes e Robinho (gli altri due giocatori con stipendi pesanti da tagliare per esigenze di bilancio), rappresentano gli ultimi tristi esempi di un'assenza totale di programmazione ormai di casa da anni. Tutti calciatori sui quali sono stati fatti investimenti decisamente importanti (4 milioni di stipendio all'ex romanista, arrivato a costo zero, e 18 milioni di euro versati al Manchester City per il brasiliano) e che, dopo un paio d'anni (o di mesi come nel caso di Matri) con rendimenti al di sotto delle aspettative, vengono svenduti accontentandosi di liberarsi dei loro lauti ingaggi.

    Quello che è in atto al Milan è un piano di rientro scientemente progettato da tempo per abbassare sensibilmente il monte stipendi, a maggiore ragione in una stagione che difficilmente consentirà di ottenere la partecipazione alla prossima Champions League e i ricavi che ne conseguono. Ma la scelta di intraprendere una strada virtuosa dal punto di vista finanziario continua a non collimare con le voglia di rilancio di una società che negli anni ha perso appeal e competitività in Italia e in Europa e che spera di risollevare un mercato all'insegna dei nomi a parametro zero (D'Ambrosio, Fernando, Essien) con l'acquisto ad oggi soprattutto mediatico del giapponese Honda.

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