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Martusciello: 'Quattro giorni di inferno, non ho visto nemmeno mia moglie. Ora la Lazio torni a fare la Lazio'
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"I giocatori hanno perso un punto di riferimento forte come Sarri, in quattro giorni non sapevo dove mettere le mani e quindi ho pedalato forte. Alla fine tutto quello che si dice prende pieghe in funzione dei risultati e i ragazzi sono stati professionisti anche se sulle prime sbagliavamo delle trasmissioni davvero banali, abbiamo messo a rischio il risultato".
GRUPPO - "Questa è una squadra che è arrivata a battere il Bayern Monaco e a giocarcisi un passaggio del turno in Champions League, ma manca nella continuità, nonostante la buona volontà dei ragazzi. Non so se sia per la pressione, per la paura di essere rincorsi a Formello o cosa. Il gruppo sta reagendo alle condizioni che ha creato. Stasera si poteva chiudere prima, a livello di bel gioco la partita ha espresso poco. Io ho cercato di ridurre tutto ai minimi termini, poi in campo ci vanno loro. Spero che la Lazio possa tornare a fare la Lazio".
RISPETTO ALL'ANNO SCORSO - "Ci mettiamo tutto: l'addio di Milinkovic, un inizio balordo di campionato, una rincorsa in cui inciampi e fai fatica a rimetterti in piedi, le fatiche in Champions, gli infortuni con quello di Zaccagni su tutti. Se si fa la somma dei risultati si vede il bicchiere vuoto, ma la squadra deve essere brava a guardare oltre. Tudor? Il mio intento era quello di accompagnare fino ad oggi, non di proseguire. Il mio intento non andava oltre al dare una mano in questi quattro giorni di inferno, in cui non ho nemmeno visto mia moglie. Domani vado a Ischia e inizio la mia parentesi da turista".