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Marquez rompe il muro Usa: la prima vittoria del Messico nell'era Trump
VITTORIA STORICA - Sarà per il sentimento di rivalsa, sarà per la voglia di regalare una gioia a un popolo, che da quando Trump è stato scelto come successore di Obama, ha paura di andare incontro a una catastrofe economica (tra le proposte del nuovo presidente degli Stati Uniti c'è il giro di vite sulle rimesse, ovvero i soldi inviati dai migranti ai parenti rimasti in patria, e la cancellazione del National American Free Trade Agreement, il trattato di libero scambio siglato nel 1994), ieri notte El Tri ha scritto la storia. Ha vinto 2-1 al MAPFRE Stadium di Columbus, dove nei quattro precedenti aveva sempre perso e non aveva mai segnato un gol, è tornato a segnare agli USA in trasferta in un match di qualificazione ai Mondiali dopo oltre 19 anni (l'ultimo il 20 aprile 1997 nel 2-2 di Foxborough) e ha fatto un passo importante verso Russia 2018.
EL GRAN CAPITAN - Nella casa dei Columbus Crew, davanti a poco più di 20 mila spettatori, il Messico va avanti con l'esterno del Porto Layun, bravo a sorprendere Howard con un tiro dalla distanza, a inizio del secondo tempo Bobby Wood, di proprietà dell'Amburgo,fa 1-1 ma a un minuto dalla fine, Rafa Marquez, El Gran Capitan, di testa segna il gol decisivo sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Orgoglio messicano, che rompe una maledizione, che sfonda il muro Usa.