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    Usa-Messico: effetto Trump tra 'The Wall', messaggi politici e barriere

    Usa-Messico: effetto Trump tra 'The Wall', messaggi politici e barriere

    • Alessandro Di Gioia
    Stati Uniti-Messsico, partita valida per l'apertura del girone finale della CONCACAF di qualificazione alla Coppa del Mondo di Russia 2018, in programma questa notte all'1.45 (19.45 ora locale) al Mapfre Stadium di Columbus, è più di una semplice partita di calcio. Lo è sempre stato, visto che viene valutata alla stregua di un derby per i tanti cittadini messicani presenti sul suolo statunitense, lo sarà ancora di più dopo l'elezione di Donald Trump come Presidente degli USA, un'elezione che non può lasciare indifferente il popolo messicano.

    IL DERBY DEL MURO - Un confronto che va oltre il pallone, quello tra le due big del Nord e Dentro America, le quali non falliscono un passaggio iridato rispettivamente dal 1990 e dal 1994: gli States vogliono l'undicesimo approdo ai Mondiali e la leadership continentale che negli ultimi anni si sono ritagliati, vista la maggior continuità rispetto agli storici rivali che, pur andando tra alti e bassi, riescono sempre a mantenere un ottimo livello. I Tricolores dal canto loro si sono già qualificati 15 volte ai Mondiali: solo Brasile, Germania, Italia e Argentina hanno fatto meglio nella storia. L'aspetto politico sta condizionando la vigilia, la paura che Trump possa davvero ereggere un "muro" al confine tra i due stati è forte, visto anche il tipo di rapporto che c'è tra due paesi. La rivalità calcistica non è scindibile da questo particolare: nel 2015 furono 90mila gli spettatori accorsi per la sfida che avrebbe qualificato soltanto una delle due alla Confederations Cup 2017. Michael Bradley, ex Roma e capitano della nazionale statunitense, ha dichiarato che la gara di stanotte assume un significato ancora più importante dopo il risultato delle elezioni.

    GARA AD ALTA TENSIONE -  "I messicani portano droga e crimine nel paese. Sono stupratori", la frase che riecheggerà questa notte nelle orecchie e nella mente dei tifosi del Messico: il nuovo Presidente sta già però pensando di fare marcia indietro, visto che ha dichiarato che "la costruzione del muro non è una priorità", ma la deportazione di massa degli immigrati privi di documenti è uno dei punti del suo programma. Anche per questo motivo la tensione durante la gara potrebbe essere alta, in campo per motivi agonistici ma soprattutto sulle tribune del Mapfre Stadium: Bradley ha dichiarato di aspettarsi che i tifosi incitino la squadra nella maniera più passionale possibile, ma "nel rispetto degli altri. Siano americani, messicani o assolutamente neutrali. Spero che le persone che arriveranno allo stadio vengano per guardare lo spettacolo di una bella gara, come tutti speriamo sarà quella tra due rivali che hanno grande rispetto reciproco".

    LE BOUTADE DEI BOOKIES, TRA 'THE WALL' E LA BARRIERA - Intanto, come sempre, i bookmaker internazionali si stanno dilettando in alcuni pronostici, anche molto divertenti e provocatori: l’esibizione a sorpresa dei Pink Floyd prima della partita, con tanto di esecuzione di "The Wall" è offerta a 100,00, mentre quella di Carlos Santana con la sua versione dell'inno americano vale 16,00. Più seriamente, la sigla Unibet offre a 2,00 un messaggio a sfondo politico di uno dei giocatori statunitensi (per uno dei messicani si sale a 3,00), mentre una dimostrazione di protesta della squadra durante l’inno si gioca a 6,00. Molto probabile, poi, che in modo più o meno simbolico un giocatore del Messico colpisca la barriera Usa con un calcio di punizione (1,75) e infine c’è una piccola vendetta per El Tricolor, che nelle quote sull’«1X2» e in leggero vantaggio (a 2,55) sul 2,75 degli Usa. In questo ambito, Trump non può proprio fare nulla. 

    @AleDigio89

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