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Marotta: 'Serie A torneo di transizione, si vedano Lukaku e Hakimi. Inter? Obiettivo arrivare tra le prime quattro'
SOSTENIBILITA' - "Discorso percepito nelle grandi piazze dai tifosi? Assolutamente sì, per due motivi: noi essendo società di capitali rispondiamo a due ordinamenti, quello sportivo e quello giudiziario dovendo produrre un bilancio. La sostenibilità è fondamentale, essendo poi un fenomeno popolare se chiedessimo a dieci tifosi cosa preferirebbero tra una società che vince lo scudetto rischiando il default e una virtuosa che arriva quinta, undici direbbero la prima. Ma al di là di questo, il responsabile della gestione deve essere molto equilibrato. La sostenibilità è un obbligo, perché rispondiamo anche alle disposizioni del sistema calcistico quali licenze UEFA e licenze nazionali. Poi, bisogna capire che i costi vanno contenuti: il costo del lavoro oggi sfiora il 60-70% del fatturato, una società di manufatti vedrebbe il fallimento dietro l'angolo. Bisogna ridurre i costi prima della valorizzazione delle risorse, poi dobbiamo guardare la competitività. E questa, anche in termini europei, dà anche lunga vita alle società intermedie che fanno parte del contesto della Serie A".
L'INTER DA QUI A UN ANNO - De Laurentiis interviene: "Viene venduta!". Marotta: "(ride, ndr) Il core business è il gioco del calcio, mi occupo soprattutto di questo. La gestione va avanti con un progetto iniziato qualche anno fa e che deve proseguire nella ricerca della sostenibilità non dimenticando che abbiamo l'obiettivo di essere inseriti nelle prime quattro che vanno in Champions, perché da lì arrivano decine di milioni che servono alla gestione". De Laurentiis interviene sulla battuta: "Pochi...". Marotta risponde con un sorriso: "Pochi, ma sempre buoni".