Marotta: 'Juve corretta su Higuain, lo avremmo preso anche se Pogba fosse rimasto. L'Inter? Servono i manager...'
(ENGLISH VERSION)
Marotta dice tutto, da Higuain all'Inter a Milan-Juve. L’appuntamento è su Zona 11 pm Mercato, in onda venerdì sera alle ore 22,45 su RaiSport 1. Conduce Paolo Paganin, ospiti Pierpaolo Marino, Massimo Orlando, il direttore editoriale di Calciomercato.com Stefano Agresti ed Evaristo Beccalossi. Questi alcuni importanti passaggi dell'intervista a Marotta.
SU DE LAURENTIS E HIGUAIN - “Aurelio lo conosco, è un istintivo e un passionale. Tuttavia se Higuain fosse stato un brocco non ci sarebbero state tutte queste polemiche o prese di posizione al limite del lecito, con offese gratuite. Noi abbiamo fatto tutto alla luce del sole, avvertendo correttamente il Napoli della nostra intenzione di esercitare la clausola rescissoria. Cosa che poi abbiamo fatto. E non e’ vero come ha dichiarato Raiola che questa operazione era strettamente legata alla vendita di Pogba. L’avremmo fatta ugualmente perche’ in questi ultimi 5 anni sotto la gestione di Andrea Agnelli il nostro fatturato e’ piu’ che raddoppiato e come area tecnica abbiamo ora una notevole potenza di fuoco, abbiamo a disposizione risorse molte importanti e siamo quindi attenti e pronti ad investirle se ci saranno delle opportunita’ da sfruttare per migliorare il tasso tecnico della rosa".
SU RAIOLA - “Con Mino c’e’ un rapporto di amore/odio. E anche se a volte fa richieste esose con lui si lavora bene, perche’ e’ una persona schietta e diretta , mentre e’ sicuramente piu’ difficile trattare con gente ambigua".
SU MILAN-JUVE - "Non mi aspettavo che questa fosse una sfida di vertice. Il Milan in questi ultimi anni ha subito un processo di involuzione ma Galliani è stato bravo a fare di necessità virtù, puntando sulla valorizzazione dei giovani. Li affrontiamo in un momento particolare, in cui nell’ambiente rossonero c’è grande entusiasmo, grande freschezza atletica e dobbiamo essere quindi molto concentrati. E’ una partita a rischio".
SU CAPITALI CINESI E INTER - "L’ingresso di capitali stranieri, in questo caso cinesi, e’ un segno dei tempi e da manager lo valuto positivamente, anzi è diventato un bene necessario se non ci sono più imprenditori italiani che investono grosse cifre nel calcio. Non voglio entrare nel merito delle cose nerazzurre. Sono problemi che devono risolvere loro. Dico pero’ solo una cosa: la societa’ viene sempre prima della squadra e per ottenere risultati importanti ci vogliono grandi competenze a livello manageriale”.
MAROTTA ha poi fatto il punto sulla situazione Berardi, su Thiago Silva, su Matuidi, Witsel e Bentancur oltre alla vicenda e ai problemi legati al rinnovo del contratto a Lichtsteiner.
Marotta dice tutto, da Higuain all'Inter a Milan-Juve. L’appuntamento è su Zona 11 pm Mercato, in onda venerdì sera alle ore 22,45 su RaiSport 1. Conduce Paolo Paganin, ospiti Pierpaolo Marino, Massimo Orlando, il direttore editoriale di Calciomercato.com Stefano Agresti ed Evaristo Beccalossi. Questi alcuni importanti passaggi dell'intervista a Marotta.
SU DE LAURENTIS E HIGUAIN - “Aurelio lo conosco, è un istintivo e un passionale. Tuttavia se Higuain fosse stato un brocco non ci sarebbero state tutte queste polemiche o prese di posizione al limite del lecito, con offese gratuite. Noi abbiamo fatto tutto alla luce del sole, avvertendo correttamente il Napoli della nostra intenzione di esercitare la clausola rescissoria. Cosa che poi abbiamo fatto. E non e’ vero come ha dichiarato Raiola che questa operazione era strettamente legata alla vendita di Pogba. L’avremmo fatta ugualmente perche’ in questi ultimi 5 anni sotto la gestione di Andrea Agnelli il nostro fatturato e’ piu’ che raddoppiato e come area tecnica abbiamo ora una notevole potenza di fuoco, abbiamo a disposizione risorse molte importanti e siamo quindi attenti e pronti ad investirle se ci saranno delle opportunita’ da sfruttare per migliorare il tasso tecnico della rosa".
SU RAIOLA - “Con Mino c’e’ un rapporto di amore/odio. E anche se a volte fa richieste esose con lui si lavora bene, perche’ e’ una persona schietta e diretta , mentre e’ sicuramente piu’ difficile trattare con gente ambigua".
SU MILAN-JUVE - "Non mi aspettavo che questa fosse una sfida di vertice. Il Milan in questi ultimi anni ha subito un processo di involuzione ma Galliani è stato bravo a fare di necessità virtù, puntando sulla valorizzazione dei giovani. Li affrontiamo in un momento particolare, in cui nell’ambiente rossonero c’è grande entusiasmo, grande freschezza atletica e dobbiamo essere quindi molto concentrati. E’ una partita a rischio".
SU CAPITALI CINESI E INTER - "L’ingresso di capitali stranieri, in questo caso cinesi, e’ un segno dei tempi e da manager lo valuto positivamente, anzi è diventato un bene necessario se non ci sono più imprenditori italiani che investono grosse cifre nel calcio. Non voglio entrare nel merito delle cose nerazzurre. Sono problemi che devono risolvere loro. Dico pero’ solo una cosa: la societa’ viene sempre prima della squadra e per ottenere risultati importanti ci vogliono grandi competenze a livello manageriale”.
MAROTTA ha poi fatto il punto sulla situazione Berardi, su Thiago Silva, su Matuidi, Witsel e Bentancur oltre alla vicenda e ai problemi legati al rinnovo del contratto a Lichtsteiner.