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    Marotta, Ausilio, Baccin: il tridente che fa le fortune dell’Inter

    Marotta, Ausilio, Baccin: il tridente che fa le fortune dell’Inter

    • Pasquale Guarro
    Camaleontica, versatile, predisposta allo stato liquido per adattarsi continuamente ai contrattempi di un mercato sempre più imprevedibile. Tutte qualità che appartengono alla dirigenza sportiva dell’Inter, società in cui sanno fare calcio. E sanno farlo anche muovendosi in acque complesse come quelle dell’autosostentamento. Le tre punte della piramide sono la base del successo: Marotta, Ausilio, Baccin. Un tridente che se schierato in campo avrebbe già il suo acronimo. La MAB è la colonna portante di un club che può andare avanti a testa alta anche e soprattutto grazie al lavoro di player trading. Perché la forza è proprio questa, far fronte alle partenze eccellenti mantenendo intatta la competitività. Per dirla in marottese “Non sempre chi più spende meglio spende” e la fantasia è una dote importante tanto sul terreno di gioco quanto dietro una scrivania. 

    IL TRADIMENTO DI LUKAKU E IL PROBLEM SOLVING - Fantasia ed esperienza per elevare le capacità di problem solving, l’insieme di quelle strade inesplorate che ti vedi costretto a intraprendere quando una trattativa non va come speravi. Lukaku, il caso più esasperato ed esasperante. Il voltafaccia del belga avrebbe potuto mandare in crisi chiunque, ancor di più l’Inter, che aveva ancorato l’intera campagna di rafforzamento attorno alla permanenza del proprio centravanti, prima di scoprirsi "cornuta", vittima di un tradimento che avrebbe obbligatoriamente stravolto i piani iniziali. E qui torniamo al problem solving, perché quello che per molti sarebbe stato uno sbarramento, per l’Inter si è rivelata una complicazione. Nessuno sconforto, tantomeno la smania di tuffarsi su un centravanti da 40 milioni, se pur richiesto a gran voce da stampa e tifoseria, che in un momento già di per sé delicato hanno contribuito ad aumentare sensibilmente la pressione. Pressione che evidentemente non ha alterato la lucidità di chi in quel momento si è ritrovato a dover scegliere, tanto che, alla fine, la somma che l’Inter aveva previsto di investire per l’acquisto di Lukaku è stata poi dilazionata su più operazioni, dopo aver considerato che in quel preciso momento storico il mercato non aveva da offrire la punta giusta per quelle che erano le esigenze dell’allenatore e del club. 

    LA FORTUNA DEI PARAMETRI ZERO E IL PREDESTINATO FRATTESI - E poi c’è tutto il lavoro svolto con i parametri zero, che negli anni ha portato a Milano campioni come Dzeko, de Vrij, Mkhitaryan, Calhanoglu e lo stesso Thuram. Tanto per rendere ancora più chiaro il concetto, quattro (uno di Thuram, due di Mkhitaryan, uno di Calhanoglu)  dei cinque gol rifilati ieri sera al Milan sono costati zero euro al club di viale della Liberazione. L’altro, invece, è stato di Frattesi, vero colpo di mercato che sta già dimostrando di essere un predestinato. Di mezzo possiamo infilarci anche gli assist di Lautaro, arrivato per 25 milioni e la cui valutazione oggi sfiora i 100. In campo la Thu-La in ufficio la MAB, che letta al contrario è la BAM, onomatopea che ben descrive la batosta rifilata ieri dai nerazzurri ai cugini milanisti. Costretti al mea culpa anche quelli del “Si, però l’attacco adesso è più debole”. Presente in quella schiera anche il sottoscritto, che non aveva minimamente considerato un avvio di campionato del genere da parte di Thuram. La MAB ci aveva visto lungo.

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