Marocchi: ‘Baggio? Doveva essere come Maradona: donne, notti fuori e qualche droga…'
ESEMPLARE FUORI DAL CAMPO - "Roby è sempre stato il genero che ogni padre avrebbe voluto per la figlia. Tranquillo, affidabile, ma aveva anche quella straordinaria capacità con il pallone. Per questo non andava bene ai suoi allenatori, perché queste due cose insieme non andavano bene, serietà e talento. Il 10 bravo doveva essere un po' come Maradona: donne, notti fuori, un po' di droghe... io mi sono dato solo questa spiegazione".
SULLE PUNIZIONI - "Vincemmo la Uefa del '93 con un paio di sue punizioni prima di stravincere la finale, era il più bravo e non poteva non vincere il Pallone d'Oro, ho l'onore di essere stato artefice di molti assist per lui. Calciava le punizioni in modo particolare, le distanze non si rispettavano mai, lui chiamava i compagni, uno la dava indietro, io la fermavo e lui calciava, il penultimo tocco era il mio (ride ndr)".
SU ANDREA FORTUNATO - "Ho un ricordo a fine '94. Giocammo a Roma una partita e in 4-5 lasciammo la squadra a fine gara perché ci saremmo fermati in città anche a giocare in Coppa Italia al mercoledì. Andammo a Perugia dove Andrea si stava curando. Era ospitato a casa di Ravanelli e stava tentando il miracolo. Ricordo quella giornata e il giorno in cui lo accompagnammo all'ultimo viaggio. Ho questi ricordi - dice commosso - è stato mio compagno di squadra ma per poco".