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    Marino scrive per CM: 'Vi descrivo il nuovo bomber dell'Inter'

    Marino scrive per CM: 'Vi descrivo il nuovo bomber dell'Inter'

    La capacità di un grande club di programmare una crescita progressiva e costante del proprio progetto tecnico, si estrinseca soprattutto nel saper anticipare i tempi dei propri investimenti di mercato, sorprendendo la concorrenza. L’Inter di Mancini, che, attualmente, primeggia in Serie A (come avevamo previsto in un nostro cliccatissimo editoriale di fine agosto) comincia ad essere un esempio virtuoso di quanto scritto sopra.

    Amici ben informati, infatti, mi sussurrano, che il club di Thohir avrebbe già tutte le firme necessarie per azionare, con il Boca Juniors, la clausola rescissoria di circa dodici milioni di dollari, per Jonathan Calleri, che non è il figlio del simpatico ex presidente della Lazio, bensì il giovane attaccante  più chiacchierato d’ Argentina.

    Il Boca Juniors è la leggendaria squadra dell’omonimo quartiere di Buenos Aires, che fu fondata, agli inizi del Novecento, da cinque italiani, che abitavano in quell’immenso rione insieme ad una miriade di emigranti genovesi. Per questo il soprannome della squadra è Xeneizes che sta, appunto, per Genovesi.

    Sul Boca potrei scrivere un libro, per quanto mi affascina tutto quello che gli è riconducibile, dalla “Bombonera” a Maradona, da Juan Riquelme a Martin Palermo, da Juan Carlos Lorenzo a Carlos Bianchi. Anche, logicamente, per come lo seguo, dalle giovanili alla prima squadra. Non mi riesce difficile, quindi, descrivervi chi è  il nuovo attaccante che approderà, tra poche settimane, alla corte di Roberto Mancini. Dirò di più, lo faccio volentieri, anche per la mia innata e risaputa empatia per il calcio argentino.

    Jonathan Calleri, nasce ventidue anni fa a Buenos Aires da mamma di origini italiane e dal fratello di Nestor Fabbri, un ex difensore della nazionale argentina, che da ragazzino lo portò a formarsi nell’Atletico All Boys, club dove lui aveva giocato a lungo. La prima volta che notai questo ragazzo, dal sorriso solare percorso da un naso alla Zola, fu tre anni e mezzo fa, al Torneo di Viareggio, dove si segnalò, nella Primavera dell’All Boys, facendo anche un bel gol alla Sampdoria. 

    Calleri ha trovato, però, la sua piena esplosione quest’anno nel Boca, che l’anno scorso lo aveva acquistato dall’All Boys per la modica somma di 300.000 dollari, giocando e duettando a meraviglia con quel fenomeno di Carlos Tevez. Calleri, è una punta moderna, dal fisico longilineo, alto quel che basta per essere anche un ottimo colpitore di testa, grazie anche alla forza del suo collo taurino (gli ho visto fare bellissimi gol, in terzo tempo, sovrastando gli avversari ed anche in tuffo come un “ariete” di mare).  

    La sua gamba, svelta e potente, gli permette di dialogare, in corsa, a meraviglia con Tevez, così, li vedi ripartire come due saette verso gli spazi, impavidamente lanciati alle spalle degli avversari, inesorabilmente puniti con gol che sanno di gioia e reciproca dedizione. Jonathan è un destro naturale, dotato di un tiro fortissimo e di un esagerato fiuto del gol.
     
    Calleri, per segnare, quando gli arriva un cross da fondo campo, non ha bisogno di aggiustarsi la palla, ma colpisce al volo, come se avesse il fucile tra i piedi per centrare il piattello.

    La giovane punta argentina è capace anche di dribbling eleganti, ispirati da una giusta miscela di tecnica e di rapidità, tanto da riuscire, insieme a Carlitos, a far sparire, come in un gioco di prestigio, la palla dagli occhi degli avversari. Calleri, per l’ andatura elegante e potente, somiglia un poco a Morata, a cui invidia, però, una decina di centimetri di statura. Per la gioia di Maradona, che era in tribuna alla Bombonera quel dì, gli ho visto fare, con una favolosa rabona, un gol che ha fatto alzare in piedi tutta la Cancha del Boca. Anche se, agli interisti, forse, è meglio non parlare di questa prerogativa, perché ricorda un recente e clamoroso flop del mercato dello Special One.

    Jonathan Calleri, in un 4-3-3, si colloca, naturalmente, da punta centrale, per la sua spiccata capacità di giocare spalle alla porta e di fare a “sportellate” con gli avversari, fungendo da boa, con i piedi e con la testa, per gli inserimenti dei compagni. In un modulo che preveda due attaccanti davanti, il bomber argentino, a mio parere, per caratteristiche e qualità tecniche, può fare sia la prima che la seconda punta e quindi (ottima notizia per Mancini) essere compatibile anche con Icardi, andando a costituire una non tanto “strana” coppia in cui farebbe più il Tevez (con caratteristiche diverse) che il Calleri.

    Concludo con i complimenti all’ Inter, che se, come si sussurra tra i ben informati, ha già praticamente in mano Calleri, può gongolarsi per aver preso un attaccante (merce molto rara) adatto e roseamente prospettico per sé e per il campionato italiano.


     Pierpaolo Marino
    @PierpaolMarino
     

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