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Marchisio: 'Scudetto a tavolino? I giocatori della Juve rifiuterebbero. Ho tirato le orecchie a Pogba, sul futuro...'
SUL TAGLIO STIPENDI - "Sono favorevole, come lo sono stati tutti i miei ex compagni della Juve che sono stati i primi a farlo. Credo sia un atto dovuto anche nel rispetto di tutte le persone che lavorano nel sistema calcio e in tutti i settori annessi al calcio e agli altri sport. I calciatori hanno fatto quello che si doveva fare".
SULLO SCUDETTO A TAVOLINO - "Credo che i calciatori della Juventus sarebbero i primi a non accettarlo, come credo qualsiasi sportivo dovrebbe fare. Se non si dovesse riiniziare a giocare bisognerà trovare un modo per portare avanti questa situazione, anche per le squadre che in questo momento sarebbero qualificate per le coppe. Ma credo che lo Scudetto, se non si dovesse ripartire, non dovrebbe essere assegnato. Sarebbe la cosa migliore".
SULLO SPAREGGIO JUVE-LAZIO - "Non voglio entrare in polemica con Lotito che è favorevole ma credo che sia una cosa che non stia né in cielo né in terra. Un campionato non riguarda solo due squadre ma tutte le squadre con le varie posizioni che hanno. Sarà interessante vedere come le squadre reagiranno dopo questo stop, ma la Juve resta la favorita per quello che ha dimostrato negli ultimi anni. Speriamo di vederlo questo finale di campionato".
SU POGBA - "Ritorno? Me lo auguro, ma è un peccato dire che adesso sarebbe il momento giusto per tornare. L’anno scorso l’ho incontrato a un evento privato e gli ho tirato le orecchie dicendogli perché aveva scelto di andare a Manchester e che doveva restare in bianconero. Ora sono cambiate un po’ le cose, è cambiato il centrocampo della Juve ma mi auguro un suo ritorno perché farebbe bene a tutti e due. Conosce già l’ambiente e la Serie A, aumenterebbe la qualità di una squadra già formidabile".
SU SARRI - "Mi è sempre piaciuto il suo modo di interpretare il calcio, soprattutto al Napoli ma anche al Chelsea dove ha vinto l’Europa League. Ora si gioca molto a Torino ma ogni squadra ha un ambiente diverso, non è facile portare le idee che aveva in un’altra squadra ma sta facendo quello che gli è stato chiesto. Sta lottando in Champions League ed è primo di Serie A".
SUL FUTURO DA ALLENATORE - "Non credo che la panchina sarà la mia strada ma ho smesso giovane e ho tempo pe cambiare idea in futuro. Fare un percorso come Nedved sarebbe una bella prospettiva anche perché penso che avere in società persone che conoscono lo spogliatoio e la città e che possano fare da collante con la squadra sia molto importante”.