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Marcelo, il terzino con i piedi da 10: si ritira uno dei più forti di sempre
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Una carriera vissuta con il sorriso, tra giocate sontuose che poco si addicevano al ruolo difensore, trofei che lo hanno fatto entrare nella storia del Real Madrid e una capigliatura diventata iconica. In Spagna era arrivato con un'etichetta pesante, quella di erede di Roberto Carlos, lui è andato anche oltre creando una sua legacy che sarà difficile superare.
E pensare che fino a pochi giorni fa si pensava che l'ultimo capitolo della carriera del classe 1988 sembrava potersi svolgere in Italia. Abboccamenti con il Lecce, che nel mercato invernale appena concluso cercava un esterno difensivo da regalare a Marco Giampaolo, ma non se n'è fatto nulla e si è arrivati così alla decisione di appendere gli scarpini al chiodo.
TERZINO CON I PIEDI DA 10 - Da Rio de Janeiro a Madrid e ritorno, una carriera lunga quasi 20 anni quella di Marcelo Vieira da Silva Junior, per tutti più semplicemente Marcelo. Per tutti, ancor più semplicemente, uno dei pochi calciatori nella storia capaci non di rivoluzionare il modo di interpretare un ruolo, ma interpretarlo in una maniera praticamente unica e irripetibile. Il Real era abituato ad avere un terzino mancino con spiccata vocazione offensiva, Roberto Carlos è stato e per tanti è tuttora il modello di riferimento, ma Marcelo è riuscito ad andare oltre. Si portava dietro dal futsal una qualità tecnica immensa e una consapevolezza dei propri mezzi altrettanto grande.
E allora è diventato qualcosa di nuovo: un terzino con i piedi da 10. Dribbling, cross, passaggi nello stretto, conclusioni dalla distanza, controlli di suola e molto altro. Materiale che anche tanti grandi attaccanti o trequartisti si sognano. Giocate da fantasista puro, ma in una posizione più arretrata e che gli ha consentito di trovare spazi inediti e mandare nel pallone le difese avversarie. A questo ha abbinato una crescita costante anche in fase di copertura, maturata soprattutto sotto la guida di José Mourinho a Madrid. Quando nel 2022, dopo 15 anni, ha lasciato il Real i saluti sono stati agrodolci: la felicità per la storia vissuta, la tristezza nel dirsi addio e per i tifosi anche la sensazione di aver perso qualcosa di insostituibile sulla corsia mancina.
I TROFEI - L'ultima Champions League vinta nel 2022 lo ha portato a quota 25 trofei con le merengues, quarto di sempre nella storia del club, ma ha trovato il modo di vincere ancora e regalarsi altri trionfi. Dopo la parentesi in Grecia, all'Olympiacos, è tornato a Rio de Janeiro, dove tutto era cominciato. E col Fluminense si è tolto lo sfizio di sollevare una Copa Libertadores e una Recopa Sudamericana.
Contando anche la Nazionale del Brasile, con cui ha vinto una Confederations Cup nel 2013, il conto totale dei titoli conquistati è arrivato a ben 31 in una carriera da 721 presenze, 58 gol e 117 assist fra club e Seleçao. E' mancata solo la gioia di un Mondiale, un neo che non macchia una storia incredibile.
Ora, a 36 anni, è arrivato il momento di dire basta. Forse non il finale che si aspettava, fermo da settimane dopo la brusca rottura con il tecnico del Fluminense Mano Menezes, ma così è accaduto. Finisce l'epoca di Marcelo: il calcio saluta uno dei terzini più forti della sua storia.
Commenti
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Finalmente ora avra il tempo di andare dal parrucchiere.