Marca - Milan, gelo con l'Atletico Madrid per l'affare Morata: cosa è successo
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Un comunicato freddo e piuttosto sbrigativo per salutare un calciatore capace, tra alti e bassi, di collezionare qualcosa come 154 partite con la maglia dell’Atletico Madrid e realizzare 58 gol. Alvaro Morata e il club colchonero non si sono lasciati in maniera del tutto serena, dopo che il giocatore ha comunicato la sua volontà di accettare la proposta sportiva ed economica del Milan - quadriennale, con opzione per un’altra stagione stagione, a 5,5 milioni - e di liberarsi attraverso il pagamento della clausola rescissoria da 13 milioni di euro presente nel suo contratto. Anzi, la stampa spagnola ed in particolare l’edizione odierna di Marca calcano molto la mano sul risentimento espresso dalla società madrilena nei confronti dei rossoneri per la gestione dell’operazione.
INFASTIDITI - Premesso che i motivi di fastidio principali dell’Atletico Madrid e del suo presidente Enrique Cerezo nascono dall’improvviso cambio di rotta di Morata, che soltanto il 2 luglio scorso pubblicava un messaggio sui propri canali social dichiarando la voglia di restare nella capitale spagnola per vincere un trofeo salvo accordarsi col Milan nei giorni immediatamente successivi, gli stati maggiori della formazione allenata dal Cholo Simeone non avrebbe apprezzato la comunicazione giunta dall’Italia sulla volontà di pagare la clausola per liberare il calciatore, senza un particolare preavviso. E di aver successivamente provveduto a diffondere il comunicato ufficiale dell’ingaggio del calciatore classe ‘92 anche in questo caso senza farlo sapere preventivamente all’Atletico.
POSIZIONI DISTANTI - Dalla parte spagnola si sottolinea insomma come sia venuta meno quella sorta di regola non scritta, quasi un patto tra gentiluomini, quando seduti allo stesso tavolo ci sono due club di portata internazionale e l’argomento è il futuro di un giocatore importante che abbia nel suo contratto la possibilità di cambiare squadra attraverso il pagamento di una clausola. Dal canto suo, il Milan ha fatto filtrare nei giorni scorsi una posizione ben diversa da quella evidenziata oggi da Marca: ossia provare a discutere l’acquisto di Morata ad una cifra leggermente superiore ai 13 della clausola, sia per poter spalmare il costo su più annualità, sia per non fare uno sgarbo nei confronti della dirigenza dell’Atletico.
LaLiga comunica al club que la cláusula de rescisión de Álvaro Morata ha sido depositada, por lo que el delantero finaliza su vinculación con nuestro club.
— Atlético de Madrid (@Atleti) July 19, 2024
Suerte, Morata.
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INFASTIDITI - Premesso che i motivi di fastidio principali dell’Atletico Madrid e del suo presidente Enrique Cerezo nascono dall’improvviso cambio di rotta di Morata, che soltanto il 2 luglio scorso pubblicava un messaggio sui propri canali social dichiarando la voglia di restare nella capitale spagnola per vincere un trofeo salvo accordarsi col Milan nei giorni immediatamente successivi, gli stati maggiori della formazione allenata dal Cholo Simeone non avrebbe apprezzato la comunicazione giunta dall’Italia sulla volontà di pagare la clausola per liberare il calciatore, senza un particolare preavviso. E di aver successivamente provveduto a diffondere il comunicato ufficiale dell’ingaggio del calciatore classe ‘92 anche in questo caso senza farlo sapere preventivamente all’Atletico.
POSIZIONI DISTANTI - Dalla parte spagnola si sottolinea insomma come sia venuta meno quella sorta di regola non scritta, quasi un patto tra gentiluomini, quando seduti allo stesso tavolo ci sono due club di portata internazionale e l’argomento è il futuro di un giocatore importante che abbia nel suo contratto la possibilità di cambiare squadra attraverso il pagamento di una clausola. Dal canto suo, il Milan ha fatto filtrare nei giorni scorsi una posizione ben diversa da quella evidenziata oggi da Marca: ossia provare a discutere l’acquisto di Morata ad una cifra leggermente superiore ai 13 della clausola, sia per poter spalmare il costo su più annualità, sia per non fare uno sgarbo nei confronti della dirigenza dell’Atletico.