Il libro a fumetti su Maradona. L'autore: 'Diego è il calcio e un esempio per tutti'
Paolo Castaldi è l'autore del libro a fumetti sul più grande calciatore di tutti i tempi, a detta sua e della maggior parte degli addetti ai lavori, Diego Armando Maradona. In esclusiva per Calciomercato.com Castaldi ha spiegato da dov'è nata l'idea di fare un libro sul Pibe de Oro e ha raccontato tanti aneddoti davvero curiosi che piaceranno a tutti i tifosi d'Italia. Il libro fa parte della collana BeccoGiallo e si intitola nella maniera più semplice possibile: Diego Armando Maradona:
Come è nata l'idea di fare un libro a fumetti sul Pibe de Oro? "L’idea l’ho sempre avuta, anche se non credevo si potesse concretizzare così presto, in questo momento della mia carriera. Venivo dalla pubblicazione di un libro a fumetti dedicato al tema dell’immigrazione e dei dirittiumani, Etenesh, sempre per BeccoGiallo. Il salto di argomento è lungo e rischioso. Mentre parlavo con l’editore di un possibile secondo titolo da pubblicare dopo Etenesh è saltato fuori quasi per caso il nome di Maradona. Cercavano da tempo qualcuno che potesse lavorare ad un progetto sul Pibe, ma nessun autore aveva mai avanzato proposte interessanti. Non me lo sono fatto ripetere, mi sono fatto avanti e loro hanno accettato.Ero esaltatissimo all’idea. I giorni seguenti ho passato il tempo a disegnare faccine ed espressioni di Diego, maglie del Napoli e dell’Argentina. Disegnavo sul pullman, in metropolitana, ovunque. Ho riempito una piccola agendina di schizzi e studi del personaggio in pochissimo tempo.Ero onorato ma nello stesso tempo intimorito. Diego è un argomento molto molto serio per chi ha origini napoletane. Non potevo sbagliare. Inoltre sentivo il peso del “secondo libro”, che è sempre più difficile del primo. Fortunatamente ho trovato l’aiuto e l’appoggio di grandi artisti, scrittori e musicisti, che mi hanno accompagnato in questo cammino, come Maurizio De Giovanni, Valerio Jovine, Matteo Manzo de La linea del pane, che ha firmato una canzone ispirata al libro e Fabio Taffurelli autore del preciso e sentito approfondimento, consueto nei libri BeccoGiallo, che fa luce su tutti gli aspetti che non vengono raccontati nel fumetto.
La scelta non ti è parsa un po' azzardata visto che si parla, di uno dei migliori se non il miglior giocatore di sempre? "Non credo. Anche perché il mio libro è volutamente di parte. Esalta ancora di più ciò che l’uomo è stato, la generosità ed il coraggio, la voglia di rivincita,sempre dalla parte dei più deboli. Ciò che invece la stampa e la critica tendono a dimenticare solo per riportare sui giornali le notizie che fanno vendere di più, come la droga, le questioni di famiglia e legate ai figli e così via. Ai “maradoniani” come me, a chi tifa Napoli ad esempio, è piaciuto molto e di questo sono estremamente soddisfatto. Io sono nato a Milano ma mio padre è di Napoli, come mia nonna. Il libro è dedicato a loro e a tutte quelle persone che grazie a Diego sono state protagoniste di una rivalsa sociale che ha coinvolto un’intera città. Il fatto che poi sia piaciuto ed abbia commosso anche lettori che non seguono il calcio e che vedevano Maradona solo come un pessimo esempio da seguire è stata davvero una sorpresa, che non mi aspettavo.Diego Armando Maradona è un libro molto molto sentito e sincero quindi non ho davvero nulla di cui rimproverarmi. Che piaccia o no, sono molto orgoglioso del risultato finale".
Hai trovato un qualche difficoltà nel ricostruire la storia, o meglio, a tagliare i passi principali? "Il lavoro di taglio c’è stato nelle fasi iniziali ma per fortuna avevo chiaro fin da subito cosa mi andava e cosa non mi andava di raccontare della vita del Pibe. Alcuni capitoli poi sono surrealie completamente inventati anche se partono da vicende realmente accadute. Con il mio graphic novel volevo rispondere alla domanda che ogni tanto mi porgono a Milano quando si tocca l’argomento Maradona, che è sempre la stessa: “Ma cosa ci troverete voi napoletani in un poco di buono così?”. Ecco, io ho voluto rispondere con il linguaggio che conosco meglio, con il fumetto. Tutto il resto non mi interessa, ognuno fa tanti errori nella vita. Qualcuno ha la forza d’animo di rialzarsi, altri non ce la fanno e crollano. Diego si è rialzato spesso. E’ un esempio da questo punto di vista".
Quanto ti ci è voluto per portare a termine il lavoro? "Un anno. I primi sei mesi dedicati interamente alla raccolta di documentazione, alla ricerca di fonti storiche ed alla scrittura della sceneggiatura. I restanti sei li ho passati al tavolo da disegno per realizzare le tavole a fumetti".
Sei riuscito a fare avere una copia del libro al diretto interessato? "Non ancora ma ci stiamo lavorando. Vorremmo tradurre il graphic novel in spagnolo e stiamo cercando un editore argentino con cui collaborare per la pubblicazione nel paese del Pibe, l’Argentina, terra che ha una forte tradizione di linguaggio fumettistico, che ci ha regalato grandi maestri. In Argentina tra l’altro la notizia dell’uscita del libro è stata riportata da alcuni giornali nazionali e la prima intervista radiofonica in cui ho presentato il volume è stata proprio per una radio di Buenos Aires...Chissà, Diego potrebbe già esserne al corrente e sta solo aspettando la sua copia! (O forse mi piace credere che sia così). Sono comunque convito che gli potrebbe piacere molto quindi non vedo l’ora di fargliela avere con tanto di dedica!".
Dopo Maradona, farai un libro a fumetti sul suo erede, Messi? "Lo escludo. Nel calcio moderno non vedo personaggi con lo stesso carisma, lo stesso fascino e lo stesso coraggio di Diego. Per non parlare del talento, ma io sono di parte. Messi ha solo la tecnica sopraffina di Diego. Gli manca tutto il resto. Diego era un leader vero ma anche compagno umile. Sapeva trascinare la squadra nel momento del bisogno. Rendeva forti e vincenti anche formazioni mediocri come l’Argentina del mondiale 1986. Messi ad esempio è sempre mancato negli appuntamenti importanti con la nazionale. E’ questione di carattere, cose che non si imparano in una cantera di football a cinque stelle come quella del Barcellona. Sul calcio credo di aver già detto tutto perché Maradona è il calcio!. Per citare Cantona, ex-nazionale francese, “quando fra cento anni si dovrà parlare di calcio, si dovrà parlare di Maradona. Come per la musica si citerà Mozart e per la poesia Rimbaud”.
Chiudiamo con qualche aneddoto particolare che ci vuoi e puoi raccontare? "Esiste un aneddoto simpatico legato al numero 10 che accompagna tutta la vita del libro. E sappiamo bene che se si parla di Diego Maradona, il numero 10 viene di conseguenza. Innanzitutto è uscito il 10 ottobre, il 10/10 quindi. Non ho ancora capito se è stata una mossa di marketing dell’editore o un caso"
"Altro aneddoto molto divertente. Stavamo per andare in stampa. Mi chiama l’editore con voce preoccupata dicendomi: “Paolo, il libro sarà il numero 17 della collana Biografie BeccoGiallo". Come pensi potrebbero prendere la cosa i napoletani? Insomma la scaramanzia ha il suo peso...” Io rispondo “Mia nonna sicuramente non bene, e lei è molto napoletana. Poi vedete voi...” Alla fine siamo usciti con il numero 10 sul dorso del graphic novel anche se c’era già un numero 10 in collana, uscito un anno prima circa...Credo sia l’unico caso al mondo! Come dire, non ci credo ma meglio non rischiare. Per Diego d’altronde, questo ed altro...