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    Mancini-Sarri: così lontani, così diversi

    Mancini-Sarri: così lontani, così diversi

    • G.S.

    Più che per la vittoria dell’Inter al San Paolo e per l’eliminazione del Napoli da quest’edizione della Coppa Italia, la partita di ieri sera passerà alla storia per il clamoroso litigio tra Roberto Mancini e Maurizio Sarri. Due personalità diverse, sia nel modo di fare che nello stile. Come si legge sul “Roma”, due allenatori che hanno vissuto il mondo del calcio in modo completamente opposto. Roberto Mancini è la classe fatta persona, da calciatore era elegante quanto forte e la sua carriera da allenatore è stata la naturale evoluzione della sua vita calcistica. Maurizio Sarri, invece, è un uomo che nel mondo del calcio si è fatto da solo sui campi di periferia. Quando Mancini deliziava il pubblico di Marassi con la maglia della Sampdoria, l’attuale allenatore del Napoli iniziava ad allenare in Seconda Categoria. Ora lottano per stessi obiettivi e stessi traguardi. Due carriere diverse ma anche due stili completamente opposti.

    Mancini rigorosamente in giacca, cravatta e cappotto scuro, Sarri con la sua famosa tuta. Ma mai, nonostante queste diversità, ci saremmo aspettati un finale di gara così acceso tra i due. L’arbitro assegna il recupero, l’allenatore nerazzurro si alza per chiedere spiegazioni e lì prende vita il litigio che poi porta all’espulsione di entrambi. L’Inter vince la partita ma l’episodio incriminato non viene messo da parte al triplice fischio finale. Anzi, al termine della gara scoppia un vero e proprio caso. Il risultato della partita, le prestazioni delle due squadre e le giocate di Jovetic e Ljajic che hanno portato l’Inter alla vittoria vengono messe da parte. Nel commentare la gara del San Paolo, infatti, Mancini si scatena, denuncia quanto accaduto pochi istanti prima con tono violento.

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