Getty Images
Mancini, parte la caccia ai nuovi Grifo e Pafundi. Nel Werder brilla Chiarodia, ci pensa pure la Juve
Dalla Germania con furore. Vincenzo Grifo ha rilanciato la propria candidatura azzurra con una doppietta d'autore contro l'Albania che dimostra come le porte della Nazionale debbano essere necessariamente aperte a tutti. A maggior ragione in un momento di grande difficoltà del nostro movimento e di penuria di giocatori di talento. In tal senso Roberto Mancini si è dimostrato un commissario tecnico innovatore ed innovativo, concedendo senza esitazioni il palcoscenico ai vari Zaniolo, Salvatore Esposito, Gnonto e Pafundi - per citarne solo alcuni - prima di Grifo. E all'interno delle selezioni giovanili dell'Italia ci sono tanti ragazzi che Mancini sta costantemente attenzionando: uno di questi si chiama Fabio Chiarodia e, per certi versi, ha una storia alle spalle che ci riporta in Germania.
MADE IN WERDER - Nato un anno prima del magnifico e ultimo trionfo Mondiale con la Nazionale di Marcello Lippi, Fabio Christian Chiarodia muove i suoi primi passi calcistici a Oldenburg, nelle vicinanze di Brema. Dove i suoi genitori si erano trasferiti, provenienti da un paesino della provincia di Venezia. Ed è al Werder, storico club di Bundesliga che da troppo tempo ha smesso di frequentare i salotti buoni, che questo centrale difensivo del 2005 ha effettuato tutta la trafila, segnalandosi molto presto per le sue ottime qualità tecniche abbinate ad un fisico importante. Un giocatore bravo a giocare in marcatura sul suo diretto avversario ma assolutamente valido anche in fase di impostazione: doti che non sono sfuggite all'allenatore della prima squadra Ole Werner, che nella passata stagione ha scritto il nome di Fabio nel libro di record. Quello di esordiente più giovane di sempre - a 16 anni e 188 giorni - con la maglia dei Grün-Weißen, squadra della quale è diventato tifoso sin da bambino grazie allo zio che lo portava nel mitico Weserstadion.
TALENTO AZZURRO - E, dopo una stagione di apprendistato condiviso tra Under 17 e seconda squadra, le occasioni sono arrivate pure quest'anno: 46 minuti contro il Paderboern nel secondo turno di Coppa di Germania e, tre giorni più tardi (22 ottobre), i primi minuti ufficiali in Bundesliga contro il Friburgo. Parallelamente alla crescita col Werder, prosegue quella con le selezioni azzurre, scelte sin dall'Under 15 a discapito di quelle tedesche. La scorsa estate ha partecipato alla sua prima manifestazione internazionale, l'Europeo Under 17 sotto la guida di Bernardo Corradi e oggi è un perno dell'Under 19 di Alberto Bollini, reduce dal convincente 3-0 in amichevole di ieri sull'Ungheria in cui Chiarodia è stato protagonista. Pulito nelle chiusure, provvidenziale nel primo tempo quando sullo 0-0 salva un gol già fatto a porta praticamente vuota.
I CONTATTI CON LA JUVE- Un altro passo in avanti nella sua formazione di cui il Club Italia prende nota per il futuro. E con lei anche quelle società che nei mesi passati si sono interessate alla sua situazione contrattuale - secondo quanto riferiscono i media tedeschi - e hanno contattato il suo entourage. Schalke 04 e Juventus si sono informati, ma al momento dal Werder hanno trovato la strada sbarrata. Il suo rapporto si conclude nel giugno 2024 ma, dopo le prime apparizioni in prima squadra, la formazione di Brema non ha intenzione di perdere per strada un patrimonio cresciuto sin dalla tenera età e che continua il suo periodo di apprendimento prima di un probabile grando salto. Dalla Germania con furore e Mancini osserva.
MADE IN WERDER - Nato un anno prima del magnifico e ultimo trionfo Mondiale con la Nazionale di Marcello Lippi, Fabio Christian Chiarodia muove i suoi primi passi calcistici a Oldenburg, nelle vicinanze di Brema. Dove i suoi genitori si erano trasferiti, provenienti da un paesino della provincia di Venezia. Ed è al Werder, storico club di Bundesliga che da troppo tempo ha smesso di frequentare i salotti buoni, che questo centrale difensivo del 2005 ha effettuato tutta la trafila, segnalandosi molto presto per le sue ottime qualità tecniche abbinate ad un fisico importante. Un giocatore bravo a giocare in marcatura sul suo diretto avversario ma assolutamente valido anche in fase di impostazione: doti che non sono sfuggite all'allenatore della prima squadra Ole Werner, che nella passata stagione ha scritto il nome di Fabio nel libro di record. Quello di esordiente più giovane di sempre - a 16 anni e 188 giorni - con la maglia dei Grün-Weißen, squadra della quale è diventato tifoso sin da bambino grazie allo zio che lo portava nel mitico Weserstadion.
TALENTO AZZURRO - E, dopo una stagione di apprendistato condiviso tra Under 17 e seconda squadra, le occasioni sono arrivate pure quest'anno: 46 minuti contro il Paderboern nel secondo turno di Coppa di Germania e, tre giorni più tardi (22 ottobre), i primi minuti ufficiali in Bundesliga contro il Friburgo. Parallelamente alla crescita col Werder, prosegue quella con le selezioni azzurre, scelte sin dall'Under 15 a discapito di quelle tedesche. La scorsa estate ha partecipato alla sua prima manifestazione internazionale, l'Europeo Under 17 sotto la guida di Bernardo Corradi e oggi è un perno dell'Under 19 di Alberto Bollini, reduce dal convincente 3-0 in amichevole di ieri sull'Ungheria in cui Chiarodia è stato protagonista. Pulito nelle chiusure, provvidenziale nel primo tempo quando sullo 0-0 salva un gol già fatto a porta praticamente vuota.
I CONTATTI CON LA JUVE- Un altro passo in avanti nella sua formazione di cui il Club Italia prende nota per il futuro. E con lei anche quelle società che nei mesi passati si sono interessate alla sua situazione contrattuale - secondo quanto riferiscono i media tedeschi - e hanno contattato il suo entourage. Schalke 04 e Juventus si sono informati, ma al momento dal Werder hanno trovato la strada sbarrata. Il suo rapporto si conclude nel giugno 2024 ma, dopo le prime apparizioni in prima squadra, la formazione di Brema non ha intenzione di perdere per strada un patrimonio cresciuto sin dalla tenera età e che continua il suo periodo di apprendimento prima di un probabile grando salto. Dalla Germania con furore e Mancini osserva.