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Chi è Pafundi, il più giovane esordiente azzurro dell’ultimo secolo: gioiellino dell’Udinese, fa già gola alle big
IL TERZO PIU’ GIOVANE – 16 anni, 6 mesi e 2 giorni gli valgono il podio degli esordienti più giovani, dietro a Renzo De Vecchi e Rodolfo Gavinelli, rispettivamente nel 1910 e 1911. Erano altri tempi, un altro calcio, oltre un secolo fa. Negli ultimi 100 anni è il più giovane in assoluto, davanti a Gianluigi Donnarumma, che di anni ne aveva già 17. Al settimo posto si piazza invece Giorgio Scalvini, il diciannovenne difensore dell’Atalanta che Mancini ha scelto di schierare addirittura da titolare e che aveva esordito a 18 anni in Nations League contro la Germania.
GIA IN CAMPO IN FRIULI - A differenza di Zaniolo, che Mancini aveva lanciato prima del suo esordio in Serie A, Pafundi era già sceso in campo con l’Udinese (che lo aveva soffiato al Chelsea) nel finale della scorsa stagione. Quest’anno ha trovato poco spazio, ma ha già firmato un contratto fino al 2025 e nella Primavera bianconera continua a dominare, nonostante giochi contro ragazzi di uno o due anni più grandi. Anche questa sera la personalità dimostrata ha fatto dimenticare i suoi 16 anni. Ha giocato solo il recupero, ma non si è nascosto, anzi, ha cercato in tutti i modi di farsi dare il pallone, toccandolo 6 volte e perdendolo solo in un caso.
Come già successo in precedenza Mancini si è dimostrato particolarmente attento e sensibile ai giovani prodotti dei vivai italiani. Ora toccherà a Sottil valorizzarlo, come fece Fonseca con Zaniolo. Certo, il centrocampo dell’Udinese è ricco di talento, personalità e fisicità (i suoi modelli sono due stelle bianconere). Le prime due non mancano nemmeno a lui, la terza non è mai stata un problema: “non mi è mai pesato essere il più piccolo” – diceva. Non gli peserà nemmeno essere il più giovane.