Mancini, l'esordio in Coppa d'Asia è ad alta tensione: esclusi tre giocatori! 'Qui decido io'
- 5
L’Arabia Saudita di Roberto Mancini si prepara al tanto atteso esordio in Coppa d’Asia contro l’Oman, valevole per il gruppo F di cui fanno parte pure Thailandia e Kirghizistan. Un debutto sul quale le aspettative di un intero Paese e di un intero movimento calcistico sono enormi, considerando che i Green Falcons non conquistano il trofeo dal lontano 1996 e hanno riposto molte delle loro speranze sull’ex ct della Nazionale italiana, ingaggiato lo scorso agosto con un contratto fino al 2027 che gli garantirà un compenso da 25 milioni di euro netti all’anno. Un debutto ulteriormente caricato di pressioni da quanto accaduto nelle scorse ore nel ritiro della sua squadra: tre calciatori, Al-Faraj, Al-Ghanam e Al-Aqidi, sono stati esclusi dalla lista dei convocati per la competizione in corso di svolgimento in Qatar, e nella conferenza stampa odierna un Mancini assolutamente furibondo ha fornito i dettagli della vicenda.
“Nessuno può decidere chi gioca o meno. Scelgo io. Non volevano venire in nazionale, hanno deciso loro, non io. Al-Faraj non voleva giocare le amichevoli; con Al-Ghanam e Al-Aqidi ci ho parlato prima di fare le liste, chiedendogli se fossero pronti. Il primo mi ha detto: "O gioco, o non vengo". Il secondo era convinto di esserci, ma tre giorni fa ha comunicato al nostro preparatore dei portieri che non aveva voglia di stare in nazionale se neanche lui avesse giocato”. Nel prosieguo della conferenza stampa, l’allenatore jesino ha rincarato la dose nei confronti dei calciatori incriminati e ha dato un’immagine di un’Arabia Saudita ad altissima tensione in vista dell’inizio di un torneo che è un primo banco di prova per una squadra che per il 2034 ospiterà la prima storica edizione di un Mondiale. “A scendere in campo voglio che siano solo i giocatori che hanno voglia di combattere per il paese. Non riesco a capire come un giocatore possa rifiutarsi di rappresentare la nazionale. Non siamo un club. E’ una situazione strana ed è la prima volta che mi trovo ad affrontarla”.
“Nessuno può decidere chi gioca o meno. Scelgo io. Non volevano venire in nazionale, hanno deciso loro, non io. Al-Faraj non voleva giocare le amichevoli; con Al-Ghanam e Al-Aqidi ci ho parlato prima di fare le liste, chiedendogli se fossero pronti. Il primo mi ha detto: "O gioco, o non vengo". Il secondo era convinto di esserci, ma tre giorni fa ha comunicato al nostro preparatore dei portieri che non aveva voglia di stare in nazionale se neanche lui avesse giocato”. Nel prosieguo della conferenza stampa, l’allenatore jesino ha rincarato la dose nei confronti dei calciatori incriminati e ha dato un’immagine di un’Arabia Saudita ad altissima tensione in vista dell’inizio di un torneo che è un primo banco di prova per una squadra che per il 2034 ospiterà la prima storica edizione di un Mondiale. “A scendere in campo voglio che siano solo i giocatori che hanno voglia di combattere per il paese. Non riesco a capire come un giocatore possa rifiutarsi di rappresentare la nazionale. Non siamo un club. E’ una situazione strana ed è la prima volta che mi trovo ad affrontarla”.