La luna di miele tra Roberto Mancini e i tifosi del Galatasaray sembra giunto già al capolinea. La sconfitta interna in campionato dello scorso weekend contro il Kayserispor, che lascia la squadra turca in terza posizione a 5 punti dai rivali cittadini del Fenerbahce con due gare in più, ha scatenato nel finale di partita la contestazione del pubblico, che ha intonato cori contro l'allenatore italiano invitando la società ad esonerarlo ed esposto striscioni in favore del suo predecessore Fatih Terim.

RESTA SOLO LA COPPA - Mancini era subentrato all'ex tecnico di Fiorentina e Milan lo scorso 30 settembre, firmando un contratto fino al 30 giugno 2016, con un ingaggio di 3,5 milioni di euro per la stagione in corso e di 4,5 milioni per le restanti due, premi esclusi. Un investimento importante che il club potrebbe decidere di rinnegare, se l'atteggiamento dei suoi sostenitori, che non hanno gradito nemmeno le modalità con cui la squadra è stata eliminata dal Chelsea in Champions League, rimanesse fortemente ostile.
L'ITALIA NEL DESTINO - Dopo aver vinto gli ultimi due campionati, il Galatasaray paga in questa stagione il pessico rendimento esterno, con sole tre vittorie su dodici trasferte. Drogba e compagni sono rimasti in corsa solo per la vittoria della coppa nazionale, competizione nella quale sono giunti sino alla semifinale. Un momento di forte difficoltà che ha portato l'allenatore jesino a rilasciare parole sibilline sul suo futuro: "Io al Milan? Non si sa mai nella vita, perché no... Faccio l'allenatore, tutto può accadere. Non dipende solo da me". Porte chiuse, invece, per un suo ritorno all'Inter: "Sta cambiando molto e io già ci sono stato, al momento credo sia molto difficile. Parlarne ora non ha molto senso".