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  • Male Ibra, bene Pioli: ha la squadra dalla sua parte. E l'Europa League è una conquista

    Male Ibra, bene Pioli: ha la squadra dalla sua parte. E l'Europa League è una conquista

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    8 punti e un terzo posto in quello che tutti hanno battezzato “girone della morte” sono un traguardo, non una delusione. L’Europa League è una grande opportunità, non una consolazione. Il Milan non ha mai vinto la seconda coppa continentale e questa è una grande occasione per farlo e per giocarsi la Supercoppa Europea. Stavolta per il Milan l’Europa League non è da considerarsi un ripiego, ma una “conquista” perché i rossoneri hanno raggiunto questo obiettivo vincendo in Inghilterra dopo 18 anni su un campo difficilissimo come quello del Newcastle. Ancora una volta la squadra di Pioli ha dimostrato di sentirsi a suo agio in Europa quando viene attaccata e trova tempi e spazi per ripartire in contropiede, esattamente come era accaduto l’anno scorso contro il Tottenham.

    Di questo dovrebbe far definitivamente tesoro Pioli, che al St James' Park ha avuto la dimostrazione che la squadra è assolutamente dalla sua parte e che ha respinto al mittente le ipotesi di esonero che albergavano non solo sui social degli hashtag #pioliout ma anche e soprattutto ai piani alti di via Aldo Rossi dove c’era chi lo aveva già individuato come capro espiatorio di questa prima parte di stagione contraddittoria. E invece Pioli resterá in sella come giusto che sia.

    Tutti avevano identificato in “Newcastle” l’ultimo capitolo dell’avventura rossonera del tecnico rossonero e invece lui ha ribaltato tutto ancora una volta. Il piano gara è stato perfetto e anche l’idea di risparmiare Leao per la serata più importante della prima parte di stagione è stata azzeccata. Il portoghese aveva “gamba” per 30 minuti e l’ha utilizzata nella ripresa, dopo un primo tempo di sofferenza in cui il Milan ha fatto “sfogare” gli inglesi. Grazie a un Tomori superbo e a un Maignan strepitoso, i rossoneri si sono difesi bene e nel secondo tempo sono ripartiti in contropiede segnando due gol e colpendo due pali con uomo solo davanti al portiere (prima Leao e poi Maignan). I cambi poi sono stati determinanti perché il trio Jovic-Okafor-Chukwueze ha confezionato la vittoria finale.

    La vittoria di Newcastle potrebbe sortire un effetto positivo anche per il prosieguo del campionato. Sono soddisfatto per la vittoria di Newcastle, per la ritrovata solidità della panchina di Pioli e per la crescita di alcuni giocatori, in particolare Chukwueze. Ma non sono per nulla contento dell’approccio di Ibrahimovic nel nuovo ruolo che ancora non si capisce esattamente quale sia. Una volta ufficializzato il suo ritorno in rossonero, del quale per due mesi nemmeno lui sembrava troppo convinto, sinceramente mi aspettavo che Ibra volesse a tutti i costi accompagnare la squadra a Newcastle per mandare un messaggio chiaro ai suoi ex compagni. Della serie “io sono con voi, vinciamo tutti insieme e perdiamo tutti insieme”: sarebbe stato un ottimo modo di iniziare. E invece no. Ibra, d’accordo con la società, ha deciso di iniziare proprio all’indomani dello snodo cruciale della stagione. Probabilmente in molti, all’interno del club, si aspettavano che i rossoneri naufragassero in Inghilterra e che Ibra avesse poi il ruolo del salvatore della patria il giorno dopo. Magari in concomitanza con l’esonero di Pioli e magari la promozione dell’amico Abate come allenatore della prima squadra. E invece nulla di tutto questo: Ibra inizierà nel suo nuovo ruolo non ben definito con Pioli allenatore. Vedremo se servirà e che cosa farà esattamente. Intanto lunedì potrà presenziare ai sorteggi di Europa League e questo, per come si erano messe le cose nel girone, è già un traguardo.

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