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Maldini: 'Conte come Sacchi: quando sei così ossessionato il progetto ha una scadenza'
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OVERTRAINING - "Con Sacchi ci siamo subito messi a disposizione, ma è stata durissima, fisicamente e mentalmente. Dal punto di vista fisico c’era più conoscenza rispetto ad altri club, ma non ancora abbastanza, sono andato in overtraining per mesi e questa è una cosa che fisicamente non mi faceva stare bene. Era una cosa da calibrare, in partita non puoi rendere, soprattutto all’inizio: hai alti e bassi, io ero ancora molto giovane e in quell’età si ha meno stabilità rispetto agli adulti. Era dura, io arrivavo al venerdì che mi chiedevo come avrei fatto a giocare la domenica".
ALLENATORE GIUSTO - "Sembrava impossibile, ma tutto questo ha alzato il livello generale ed è stato un bene per tutti. Quando abbiamo capito che era l’allenatore giusto? Quando abbiamo vinto a Verona abbiamo iniziato a sentire qualcosa di diverso, non c’era nessuna corrente contro di lui, ma era duro adattarsi a quel tipo di idea".
SACCHI COME CONTE - "Perché è finita con Sacchi? È normale, quando trovi una persona così esigente che deve gestire un gruppo, è un prodotto che ha una scadenza. Quando sei così ossessionato ti consumi facilmente e questo succede a tutti i grandi allenatori. Se sto parlando di Antonio Conte? No di Sacchi, ma anche per lui è così, basta cihederlo ai suoi giocatori".