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Malagò 'gela' Tavecchio, ecco perché
La Repubblica evidenzia il grande freddo tra il numero 1 del Coni, Malagò e il presidente della Figc, Tavecchio, deluso per la scelta: "Non ce l'aspettavamo". Il taglio segue quelli degli ultimi due anni. Nel 2015 la prima sforbiciata di 22.6 milioni: da 68,8 a 46,2. Poi, l’anno scorso altro taglio da 2,3 milioni. In tutto, la Federcalcio ne ha persi 30 in tre anni. Inevitabile pensare a quando un mese fa fu il calcio a togliere fondi al Coni: l’8 novembre un emendamento alla legge di bilancio cancellava la Fondazione mutualità della Figc, facendo sparire i contributi prelevati dal miliardo di diritti tv che il calcio versava al Coni (ma l’anno scorso aveva rinunciato alla propria quota, 6 mln). Per il mondo del calcio significava potersi dividere qualcosa come 120 milioni, concedendo alla Federcalcio l’1 per cento del totale, che non aveva fino all’anno prima: 10 milioni.
Insomma, al calcio poteva andare peggio: lo dice anche Malagò: "Se ti offro di mangiare una buona pasta e speravi in un pesce fresco, magari ti dispiace. Ma se io ti spiego che rischiavi pane e salame...", la sintesi del numero 1 del Coni per dire che al calcio poteva spettare anche meno, senza quel margine discrezionale del 20 per cento che il presidente si è auto conferito.
Ma in via Allegri non ci stanno. Per tre motivi: secondo la Figc una larga parte di quei 400 milioni li produce proprio il calcio. Che si sente una federazione pesante soprattutto dal punto di vista sociale, visto che a beneficiare dei contributi non sono le star di serie A ma gli 850mila tesserati minorenni del mondo del pallone (sotto forma di strutture). Poi i risultati: quelli sportivi, con le nazionali giovanili tutte alle fasi finali. E gli eventi internazionali ottenuti: "Ci assegneranno gli Europei under 21 e ospiteremo 4 partite dell’Euro 2020", rivendica Tavecchio.
Hanno pesato le medaglie, nonostante il prossimo non sia anno olimpico: i criteri del sistema di calcolo hanno premiato infatti per il 70 per cento i risultati di Rio, impossibile sorprendersi allora se tra i 30 presidenti federali che brinderanno a un aumento, i più “ricchi” saranno Barelli, numero 1 del nuoto e nemico giurato di Malagò, del volley e del tiro a volo, che ha portato 4 ori e tre argenti (miglior risultato di sempre).