Redazione Calciomercato
Mainoo vede le cose prima degli altri: ha salvato la stagione del Manchester United, l'Inghilterra ci punta forte
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ERA QUESTIONE DI TEMPO - Mainoo era già pronto a impattare sul mondo United a inizio stagione, dato che aveva fatto un'ottima impressione a Ten Hag nel ritiro. Un infortunio ha ritardato il suo esordio in prima squadra, arrivato solo il 17 gennaio del 2024 contro l'Everton: una prova da stropicciarsi gli occhi per il ragazzo anglo-ghanese di Stockport, che da lì in poi ha messo in fila due come Amrabat ed Eriksen e si è preso il posto da titolare in mediana. "Vede le cose prima degli altri, è il mio migliore in campo di oggi", lo ha battezzato capitan Bruno Fernandes dopo la prima tra i grandi. Giusto il tempo di ambientarsi, di segnare 3 reti in Premier League (una decisiva al Liverpool al 97'), che è già il momento di esordire in Nazionale, a marzo nelle amichevoli contro Brasile e Belgio. "E' uno di quelli che Guardiola vorrebbe sempre nel suo centrocampo", ha affermato l'ex United e opinionista Gary Neville.
LA FIRMA SULLA COPPA - E infatti proprio Guardiola ha pianto per un gol di Mainoo. Finale di FA Cup, derby di Manchester tra City e United, Mainoo stavolta gioca proprio al fianco di Amrabat ed è più libero di portarsi in avanti: ne risulta un gol fantastico, con l'interno destro a prendere in controtempo Ortega su invito no-look di Bruno Fernandes. 0-2, apoteosi Red Devils, stagione fallimentare e senza Europa che di colpo vede un trofeo e la partecipazione all'Europa League. Ora la sfida più grande: riportare il calcio (cioè uno tra Mondiali ed Europei) a casa dopo 58 anni.
MAINOO GIOCA? - Per chiamare lui, Southgate ha lasciato a casa una colonna degli ultimi anni come Jordan Henderson; fatte salve le zolle intoccabili di Jude Bellingham e Declan Rice, c'è un altro spazio che verrà disputato tra Mainoo, Trent Alexander-Arnold del Liverpool (listato centrocampista nelle convocazioni) e Conor Gallagher del Chelsea. Dall'inizio o meno, la stella di Kobbie Mainoo brillerà in Germania, ne siamo convinti.
