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    Maida: Pallotta solo contro tutti

    Maida: Pallotta solo contro tutti

    A Ponte Milvio, in piena movida romana, c’è una pizzeria storica frequentata da giovani e anziani, donne e bambini, colti e incolti. La pizzeria Pallotta, così si chiama, ha tra i suoi avventori, naturalmente, anche i reduci dell’Olimpico che è lì a due passi. Curiosamente il titolare del ritrovo si chiama come il presidente della Roma, spesso evocato tra una margherita e un supplì da crede che mister James sia in qualche modo coinvolto nella ristorazione capitolina. No, Pallotta non ha niente a che vedere con la pizzeria di Ponte Milvio, ma farebbe bene a visitarla, almeno una volta per cogliere gli umori di una piazza che è difficile metabolizzare vivendo a Boston.

    I fischi dell’Olimpico dopo la sofferta qualificazione agli ottavi di Champions (sei punti in sei partite, roba da... ) hanno turbato il presidente americano già mal disposto per la diatriba vagamente animalista con il prefetto Gabrielli, che aveva dichiarato di ricevere cani e porci in merito a un appuntamento in Campidoglio per discutere dello stadio. Il risultato della partita indica che Pallotta potrebbe ispirare un romanzo di Cervantes perché Don Chisciotte gli fa un baffo. Il prode James, infatti, è piombato in Italia per dichiararsi contro il prefetto Gabrielli per i cani e per i porci, contro i tifosi che si permettono di fischiare la sofferta qualificazione Champions, contro l’arbitro che ha fischiato il rigore di Torino, contro la burocrazia che rallenta inesorabilmente il progetto per la costruzione del nuovo stadio, contro Garcia che non riesce a dare un’identità di gioco alla squadra. Solo contro tutti, insomma, nell’anno del Giubileo della misericordia. Vediamo come va a finire.

    Enrico Maida

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