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    Mai più "casi Leao", ma non solo: come può cambiare il calciomercato dopo la sentenza Diarra

    Mai più "casi Leao", ma non solo: come può cambiare il calciomercato dopo la sentenza Diarra

    • Federico Albrizio
    La sentenza su Lassana Diarra può segnare una nuova rivoluzione per il calciomercato. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha dato ragione all'ex centrocampista francese, al termine di una battaglia legale con la Lokomotiv Mosca e la FIFA durata quasi dieci anni e ora ci si interroga su quali possano essere gli effetti di questo caso sul sistema dei trasferimenti dei calciatori. Il pensiero va alla celebre sentenza Bosman (che rimosse le restrizioni imposta ai giocatori stranieri dell'UE all'interno dei campionati nazionali e ha consentito ai giocatori di trasferirsi gratuitamente in un altro club alla scadenza dei loro contratti), e non solo perché a rappresentare Diarra nello "scontro" con la FIFA è stato lo stesso avvocato che seguì il calciatore belga Jean-Marc Bosman, quel Jean-Louis Dupont che ha affiencato anche la Superlega di fronte all'Unione Europea.

    "Per Diarra, che ha osato sfidare la potentissima FIFA (e incidentalmente anche la federazione calcistica belga) e che ha combattuto una battaglia legale per 10 anni (con il supporto di FIFPRO, FIFPRO Europe e UNFP negli ultimi 3 anni), si tratta di una vittoria totale", sostiene Dupont. Che conclude: "Tutti i giocatori professionisti sono stati colpiti da queste regole illegali (in vigore dal 2001) e ora possono quindi richiedere un risarcimento per le loro perdite. Siamo convinti che questo “prezzo da pagare” per aver violato il diritto dell’Ue costringerà finalmente la FIFA a sottomettersi al diritto dell’Ue e a velocizzare la modernizzazione della governance".

    La portata della sentenza Diarra e di quella Bosman possono essere paragonabili? Analizziamo la situazione.

    CASO DIARRA, LA CORTE DI GIUSTIZIA UE: "LE NORME FIFA BLOCCANO LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI GIOCATORI"

    I NODI DEL REGOLAMENTO - La Corte di Giustizia ha stabilito che le regole citate nel caso Diarra sono "contrarie al diritto dell'UE" e ostacolano "la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderano sviluppare la propria attività andando a lavorare per un nuovo club situato nel territorio di un altro Stato membro dell’Unione europea".

    Come sottolineato sia dalla Corte di Giustizia sia dalla FIFA in un comunicato di commento alla sentenza, non si parla di tutte le regole che ordinano il calciomercato ("Regolamento sullo Status e il Trasferimento dei Calciatori", "RSTP"), ma si fa riferimento a quelle norme relative ai casi in cui un club ritenga che uno dei suoi giocatori abbia rescisso il contratto di lavoro senza "giusta causa" prima della scadenza naturale di tale contratto. Tali norme prevedono che il giocatore e qualsiasi club che desideri ingaggiarlo sono responsabili in solido per eventuali compensi dovuti al club precedente. In più, in determinate situazioni, il nuovo club può essere soggetto a una sanzione sportiva consistente nel divieto di registrare nuovi giocatori per un determinato periodo.

    BASTA CASI LEAO - La Corte di Giustizia stabilisce dunque che queste regole siano contrarie al diritto dell'UE, costituendo un ostacolo alla libera circolazione dei calciatori professionisti all'interno dell'Unione Europea e restringendo la concorrenza frontaliera. Arrivando a definire anche tali regole non "indispensabili o necessarie". E non solo, considera "sproporzionato" un altro obbligo che il regolamento Fifa impone: il pagamento solidale, ovvero che qualsiasi club che desideri ingaggiare un giocatore che abbia rescisso il contratto di lavoro senza "giusta causa" prima della scadenza naturale di tale contratto sia co-responsabile in solido per eventuali compensi dovuti al club precedente; in più, il suddetto club può essere soggetto a una sanzione sportiva, consistente nel divieto di registrare nuovi giocatori per un determinato periodo.

    Una situazione questa che in Italia, ad esempio, si è vista nel caso che ha coinvolto Rafael Leao. Il giocatore del Milan rescisse il suo contratto con lo Sporting dopo l'assalto dei tifosi al centro sportivo del club di Lisbona e si trasferì al Lille, ma il club portoghese intentò causa e ottenne un risarcimento per il quale erano responsabili in solido Leao e il Lille, con cifra stabilita infine in 19,6 milioni di euro (inizialmente 16,5 milioni saliti a 20,6 con interessi, poi scesa a 19,6 dopo lunghe trattative). La vicenda si è poi conclusa con il Milan che ha versato 18 milioni di euro al Lille eliminando la clausola futura rivendita del calciatore e coprendo di fatto il pagamento della multa allo Sporting.

    Seguendo la sentenza della Corte di Giustizia UE dunque si eviterebbero da qui in avanti altri "casi Leao", con club e giocatori non più costretti a pagare risarcimenti o contropartite. Ma non solo.

    CALCIATORI LIBERI DI RISOLVERE IN QUALSIASI MOMENTO? - Potenzialmente infatti, qualsiasi giocatore potrebbe avere la possibilità di lasciare una squadra senza dover compensare il club di iniziale appartenenza per il resto degli anni previsti dal contratto, come richiedeva la Lokomotiv Mosca nel caso Diarra, svuotandone di fatto l'obbligo di restare fino a scadenza anche in assenza di contropartite da altre società.

    Si tratterebbe di una svolta epocale, una nuova forma di liberalizzazione che aprirebbe nuovi orizzonti sul calciomercato, quali forme contrattuali più brevi (contratti annuali o biennali per minimizzare i rischi) o l'addio all'attuale concetto di valutazione dei cartellini. Per questo motivo dunque serviranno altri "argomenti e prove convincenti" per dimostrare che le condizioni previste dall'attuale regolamento FIFA, volte a preservare l'integrità delle rose e quindi il buon svolgimento delle competizioni, possano essere esentate dall'interdizione, poiché contrarie alle norme europee della libera concorrenza. Se venisse riconosciuta ai calciatori professionisti la possibilità di lasciare un club in qualsiasi momento, potrebbe cambiare radicalmente il volto del calciomercato e segnare una nuova svolta.

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