Maglie e sponsor: in Serie A sei 'No logo'
Divise e sponsor: le big incassano, in tante arrancano E in 6 sono No Logo Le casacche di A valgono 91 milioni , compresi anche i 22 di Mapei al Sassuolo. Senza partner Fiorentina, Palermo, le genovesi e le romane.
IN SEI SENZA SPONSOR - In Serie A 6 società su 20 sono orfane del partner principale, quello stampato in bella evidenza sulla maglia. Il fenomeno non è nuovo, da qualche anno una manciata di club resta all’asciutto, addirittura 7 nella passata stagione. Il guaio è che non si inverte la tendenza, per una serie di ragioni: l’appeal del campionato è quello che è; l’Italia non è uscita dalla crisi; le dinamiche pubblicitarie sono avverse. Fiorentina, Genoa, Lazio, Palermo, Roma, Sampdoria: ecco le no logo. Per i viola (in 2-3 settimane si potrebbe concretizzare una trattativa top-secret) e le genovesi è il secondo anno di fila, per i rosanero e i giallorossi il terzo, per i biancocelesti addirittura il nono. Il Bologna ha riempito il vuoto proprio in extremis firmando per un milioncino con Faac, multinazionale dei cancelli automatici finita in eredità alla curia bolognese.
JUVE E MILAN SONO ECCEZIONI - Sommando il valore dei contratti delle varie tipologie di sponsor di maglia (principale, co-sponsor e sponsor sul retro, facoltà introdotta la scorsa estate) il totale della Serie A 2015-16 fa circa 91 milioni. L’anno scorso erano 82 ma la crescita non inganni. Le uniche eccezioni sono Juventus e Milan, le realtà italiane commercialmente più spendibili fuori confine. Per entrambe sono entrati in vigore i rinnovi contrattuali con Fiat (marchio Jeep) e Emirates. I bianconeri sono passati da 13 a 17 milioni, i rossoneri da 12 a 17. Questi sono i compensi base. Poi ci sono i bonus. Nel caso della Juve un milione è già scattato con la partecipazione alla Champions, ne può arrivare un altro con i quarti e un altro ancora con lo scudetto; il Milan ha firmato un quinquennale da 85 milioni che possono salire a 100 in base ai risultati. L’Inter, invece, è a fine ciclo: la partnership con Pirelli da 12 milioni annui termina a giugno e non si sa se verrà prolungata. Il Napoli difende i suoi quasi 10 milioni dell’abbinamento confermato Acqua Lete-Garofalo. Dopo c’è il vuoto, anzi no…
IL CASO SASSUOLO - Spulciando i bilanci delle società saltano fuori i 22 milioni che Mapei elargisce al Sassuolo in qualità di sponsor ufficiale (i naming rights dello stadio sono gestiti da una controllata). Tecnicamente, quindi, il club neroverde è al comando della classifica dei proventi. Ma è una cifra fuori mercato. Il patron Giorgio Squinzi, che non bada a spese per la sua squadra, usa suddividere le sue elargizioni tra versamenti in conto capitale e, appunto, sponsorizzazione. Contratto, questo, che nel corso degli anni è cresciuto di pari passo con l’entità degli investimenti per potenziare l’organico: nell’esercizio 2013 ammontava a 15 milioni. Il Sassuolo, quindi, è un caso a parte. Tolte le big, le condizioni del mercato sono complicate.