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  • Ma quale Pioli 'all'inglese', questo è il Milan di Furlani. Per l'attacco il nome giusto è uno solo

    Ma quale Pioli 'all'inglese', questo è il Milan di Furlani. Per l'attacco il nome giusto è uno solo

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    La conferenza stampa di presentazione del nuovo Milan 2023/24 ha smentito uno degli assiomi del comunicato dell’esonero di Maldini di un mese fa. Ci avevano detto che Pioli avrebbe avuto un ruolo centrale nel nuovo organigramma dirigenziale e che l’assenza di un vero e proprio direttore sportivo sarebbe stata surrogata da un maggior coinvolgimento dell’allenatore rossonero nei processi decisionali, sia di gestione sia di mercato. Oggi è stato Pioli in persona a smentire categoricamente questo scenario dicendo che i suoi compiti non cambieranno e precisando: “Prima mi confrontavo con Maldini e Massara, adesso con Furlani e Moncada”. Chiaro, chiarissimo. Pioli spiega chiaramente chi mette e metterà la firma su questo Milan e su questo mercato. Attribuisce a chi di dovere le responsabilità, com’è giusto che sia. Il suo contratto non è cambiato e perché mai dovrebbe prendersi responsabilità che non gli competono o paternità di scelte che non saranno sue?

    Quindi la “favola” del Pioli “manager all’inglese” è durata un mese o poco più. Pioli è e rimane l’allenatore del Milan, consapevole del fatto che se non arriveranno i risultati sarà lui a saltare. E non saranno certo Furlani e Moncada a fargli da scudo, come era accaduto 3 anni fa quando Maldini e Boban bloccarono le intenzioni proprio di Furlani e Gazidis di sostituire Pioli con Rangnick. Questo sarà il Milan di Furlani e stop, lo conferma anche il fatto che a parte D’Ottavio con il patentino da direttore sportivo e Franco Baresi come uomo immagine, non ci saranno altre ingombranti figure di riferimento a mettere in discussione l’autorità dell’amministratore delegato. Da quello che si legge l’unico suo problema era trovare qualcuno che parlasse con le pay tv nelle interviste pre e post partita e questo ruolo dovrebbe essere affidato proprio a Baresi.

    Passiamo al mercato, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del nuovo team dirigenziale rossonero. Sulla costruzione e l’equilibratura della squadra dovrà poi pensarci Pioli da solo. Sulla carta, il mercato condotto finora da Furlani e Moncada non fa una grinza. Loftus al posto di Tonali, Pulisic al posto di Brahim e Romero come occasione giovane low cost. Lo stesso Pioli ha individuato l’obiettivo-chiave del rafforzamento e si tratta del centravanti. Nella gerarchia logica del ruolo, Giroud prenderà il posto di Ibra e dunque bisogna acquistare un vero e proprio titolare, che possa garantire gol e presenze. Qui non si può pescare su un giovane punto interrogativo ma bisogna andare su un bomber fatto e finito. Si leggono e si sentono tanti nomi, ma quello che ci piace più di tutti e che corrisponde alla perfezione all’identikit necessario è l’iraniano Taremi del Porto. Un anno residuo di contratto, nel pieno della maturità calcistica, ingaggio abbordabile, macchina da gol in Super Liga e anche in Champions League. Puntero vecchia maniera, capace di giocare spalle alla porta e in area. Se fosse lui il prescelto dalla coppia Furlani-Moncada sarebbe di certo il miglior obiettivo di mercato raggiungibile con le risorse a loro disposizione.

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