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    Ma Lewandowski non è da Serie A...

    Ma Lewandowski non è da Serie A...

    Se viene da credere che Robert Lewandowski sia un calciatore di un altro mondo, si può essere certi (o quasi) che in ogni caso il mostruoso centravanti del Bayern non farà mai parte di “questo” mondo, ovvero del campionato italiano.

    Il suo marziano record di cinque gol incasellati in nove minuti in una gara in rimonta contro il povero Wolfsburg (il club della già automobilisticamente martoriata Wolkswagen…), entrando dalla panchina, contribuirà certamente a elevare la sua altissima quotazione di mercato e soprattutto il suo già ricchissimo stipendio fino a sospingerlo definitivamente fuori dalle eventuali mire di mercato di un qualsiasi nostro club.

    Non a caso il suo agente, Cezary Kucharski, anche lui al quinto, anzi settimo cielo, ha fatto maliziosamente sapere di ritenere la Spagna una bella destinazione per suo assistito. “Perché lì c’è il sole, a Manchester invece piove” ha scherzato ma non troppo. Senza neppure minimamente considerare l’ipotesi Italia (altrettanto soleggiata, ma da un po’ di anni troppo in ombra).

    Ormai è così, se uno come Lewandowski ne fa 5 in 9 minuti, l’ultimo dei quali in un mix di stile e potenza alla Van Basten (appunto: una volta sì che i mostri di bravura giocavano in Italia), ecco che automaticamente entra in una dimensione troppo lontana da qua.

    O meglio, finirà pure per approdare da queste parti ma solo tra un po’, tra qualche anno, quando il meglio del repertorio l’avrà già espresso e di record ne avrà confezionati a sufficienza, quando insomma si sarà stancato di tutta quella Premier o della Liga oppure di un esilio parigino alla Ibra, allora sì, sarà pronto per regalare un po’ di estro anche alle nostre platee. Con una quotazione erosa dall’età e una maggior propensione ad accettare contratti ridimensionati (dobbiamo citare qualche esempio?). Ma solo tra un po’, con calma, non certo adesso. E quando succederà, esalteremo il colpo di mercato con il giusto risalto, nessun dubbio.

    Del resto, c’è stato un tempo in cui Lewandowski sarebbe stato alla portata della serie A. Ma giocava in Polonia, un campionato poco battuto dai nostri osservatori. Così il colpaccio lo fece il lungimirante Borussia Dortmund, dove poi Lewandowski, in una semifinale di Champions contro il Real Madrid, si sarebbe tolto lo sfizio di firmare tutti e quattro i gol rifilati dai tedeschi ai blancos di Spagna. Il solito esagerato. La Juve in realtà si è mossa in seguito, alla scadenza del contratto di Robert con i gialloneri, ma a quel punto era troppo tardi, il Bayern aveva già ottenuto il sì del giocatore.

    E adesso non c’è più niente fare. Lewandowski resta una chimera lontana, ammesso che sia mai stato un obiettivo reale. Anche perché se ne fai cinque in una volta tutto bene, ma se stenti per due o tre gare… Sappiano come va questo mondo.

    Lewandowski in un certo senso rappresenta i limiti del calcio italiano. Troppo forte, troppo esagerato (per quell’exploit qualcuno da noi avrebbe anche potuto accusarlo di non saper rispettare gli avversari), troppo tutto. Si diverta pure in Bundesliga, dove le difese non sono attente come da noi (?).

    Luca Borioni 

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