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Ma è decente che il Genoa si salvi così?
La sconfitta di ieri a Marassi contro il Chievo ha prolungato una serie nera che dura quasi ininterrotta dal 15 dicembre, data della gara di recupero giocata e vinta 1-0 al Ferraris contro la Fiorentina. Con quella vittoria il Genoa si era arrampicato al 10° posto con 23 punti in classifica. Un punto in meno dell’Inter che occupava il nono posto, cinque in meno dell’Atalanta che viaggiava al sesto posto, e 14 punti in più del Crotone che occupava il terzultimo posto. Si parlava di Europa League, e chi avesse invitato a guardare indietro avrebbe dovuto affrontare le pernacchie. E invece da lì in poi è stata una catastrofe. Tocca stilare la serie per averne pieno senso. Eccola:
Genoa-Palermo 3-4
Torino Genoa 1-0
Genoa-Roma 0-1
Cagliari-Genoa 4-1
Genoa-Crotone 2-2
Fiorentina-Genoa 3-3
Genoa-Sassuolo 0-1
Napoli-Genoa 2-0
Pescara-Genoa 5-0
Genoa-Bologna 1-1
Empoli-Genoa 0-2
Genoa-Sampdoria 0-1
Milan-Genoa 1-0
Genoa-Atalanta 0-5
Udinese-Genoa 3-0
Genoa-Lazio 2-2
Juventus-Genoa 4-0
Genoa-Chievo 1-2
Ricapitoliamo le cifre. Su 18 partite giocate dal 15 dicembre, il Genoa ha messo insieme 1 vittoria, 4 pareggi e 13 sconfitte. Ha guadagnato 7 punti su 54 in palio. Ha fatto peggio persino del Palermo, che quel 15 dicembre aveva 6 punti e adesso ne ha 19 (dunque, 13 punti su 54), e che battendo rocambolescamente i rossoblu a Marassi ne ha inaugurato la caduta libera. Ha fatto meglio soltanto del Pescara, che in quel momento aveva 8 punti e adesso ne ha 14 (dunque, 6 punti su 54) e però si è tolto lo sfizio di dare un 5-0 proprio al Genoa. Nel frattempo il 10° posto è diventato 17°, con 30 punti in totale e solo 5 di vantaggio sul Crotone. Va a finire che la squadra di Jurić potrebbe rimanere in A soltanto per avere arraffato i punti che servivano contro il Crotone quartultimo (1 punto durante la serie nera, e 4 su 6 fra andata e ritorno) e l’Empoli quintultimo (unica vittoria dal 15 dicembre a oggi). Un rendimento iper-minimal per garantirsi la permanenza nell’élite del calcio italiano.
Conosco le due obiezioni che possono essere mosse al mio ragionamento.
La prima: chi sta dietro ha fatto complessivamente peggio, e dunque merita più del Genoa la retrocessione. Vero. Ma è altrettanto vero che chi sta dietro si è dibattuto sin dall’inizio nelle difficoltà della bassa classifica, e che laddove possibile ha piazzato qualche guizzo per tentare di salvare la faccia. A cominciare dall’Empoli, che per gran parte del girone di ritorno ha condotto un cammino non meno indecoroso rispetto al Genoa, ma poi ha realizzato un doppio colpo in trasferta al Franchi e al Meazza contro il Milan.
La seconda: ciò che conta è il computo globale di una stagione, e nel caso del Genoa bisogna non trascurare i grandi meriti accumulati dalla squadra fino al dicembre, compreso il 3-1 contro la Juventus a Marassi. A questa obiezione rispondo innanzitutto che, di questo passo, anche il computo globale rischi di dare torto ai rossoblu. E che se non avverrà, sarà soltanto perché di giornate alla fine ne mancano soltanto quattro. Poche per recuperare i 5 punti di margine. Aggiungo che qui non è una questione di computo globale ma, come detto all’inizio, di decenza. Il computo globale suggella i risultati del campo. E purtroppo non sempre i risultati finali fotografano i meriti. Per dire, l’anno scorso il Palermo si salvò allo sprint contro il Carpi, ma guardando ai meriti sarebbe stato più giusto si salvasse il Carpi. Aggiungo che, visto il Palermo di quest’anno, difficilmente il Carpi avrebbe potuto fare peggio. Ebbene, il Genoa di quest’anno sta facendo peggio del Carpi di un anno fa. Alla 34a giornata della scorsa stagione la squadra di Castori occupava il quartultimo posto con 32 punti, oggi il Genoa è una piazza sopra con 2 punti in meno. Si salverà per insipienza altrui, taglierà il traguardo con le gomme a terra e senza carburante, lasciandosi alle spalle avversarie ferme col motore in fumo. Il risultato darà ragione ai rossoblu, certo. Ma i meriti sportivi sono altra cosa, e l’umiliazione per la tifoseria rimarrà intatta. In certi casi bisognerebbe decretare le retrocessioni ad honorem.
@pippoevai