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    Ma chi sarà mai Pisacane? Ce lo spiegano gli inglesi!

    Ma chi sarà mai Pisacane? Ce lo spiegano gli inglesi!

    • Marco Bernardini

    Avevamo in casa il “calciatore dell’anno” e non lo sapevamo. Oppure facevano finta di niente immaginando che solamente chi fa gol o chi riesce a diventare un divo del pallone per assortiti motivi talvolta non strettamente professionali meriti la palma del migliore. Gli inglesi, che pure sono malati di nazionalismo quasi quanto i francesi, ci danno una potente lezione di buon gusto e di civiltà aprendo la voragine del dubbio: ma non siamo noi italiani quelli sempre con il cuore in mano e i fazzoletti pronti ad asciugare lacrime spesso di coccodrillo? Evidentemente no.

    Il Guardian, quotidiano londinese di assoluto prestigio, ha stabilito che il miglior calciatore del mondo e dell’anno non va ricercato nel mazzo dei vip, come Messi o Ronaldo, ma in un “oscuro” trentenne lavoratore del pallone il cui nome e il cui cognome dicono poco o nulla a quelli che non sono tifosi del Cagliari. Fabio Pisacane, infatti, gioca nella squadra rossoblu dell’isola con la quale ha esordito in serie A grazie al tecnico Rastelli dopo una vita passata a farsi il mazzo sui campi dove il gioco del calcio è sudore e sangue. Si è meritato il riconoscimento internazionale non tanto per qualità agonistiche quanto per doti morali. Da ragazzino, infatti, venne aggredito da una malattia che solitamente non lascia scampo. Lui finì in coma per un mese e al suo risveglio era completamente paralizzato. Un’altra giovane vita destinata alla “diversità” sociale. Macchè.


    Fabio, in qualche modo, cerca e trova dentro di sé una forza che ha del miracoloso. Si mette in piedi e poco alla volta prima torna a camminare, poi a correre e infine a praticare quello sport per il quale aveva sempre dato anima e cuore. Giocatore professionista alla faccia delle stelle cattive gira per l’Italia come “operaio specializzato” del pallone. Due anni fa a Lumezzane gli dicono che ci sarebbe la possibilità di arrotondare di un bel po’ lo stipendio magro taroccando una partita di campionato. Lui, che pure è nato nei quartieri spagnoli di Napoli dove la morale comune per difficoltà oggettive di vita è spesso fragile, manda a quel paese i balordi e sventa il complotto. Anche per questo il Guardian ha deciso di dichiararlo calciatore dell’anno.

    Sopravvissuto e pure onesto. Cagliari è fiera di lui. L’Italia intera deve conoscere il suo nome. Fabio Pisacane, forse pronipote di quel Carlo che, insieme con Garibaldi e Mazzini, versò il sangue per il nostro Paese. E anche lui era napoletano.


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