Lukaku e Dzeko con Perisic: ecco l'Inter iper offensiva che ha in mente Conte
CERTEZZE IN MEZZO, DUBBI SUGLI ESTERNI - Quindi tre in difesa, ma senza i quinti, come si dice oggi con linguaggio “adaniano”. Eppure ci sarebbero. Uno è Asamoah (che proprio Conte trasformò da mezzala a esterno alla Juve), l’altro è D’Ambrosio: non un fenomeno, ma un giocatore affidabile e molto professionale. Possibile che, in caso di 3-4-3, D’Ambrosio scali in avanti, date le sue doti da difensore. La contraddizione di termini è solo apparente: con un esterno in grado di eseguire le due fasi, Conte si garantirebbe, oltre alla spinta, copertura e diagonali arretrate. Ovvio anche che dalla parte opposta Perisic debba dare sostegno al centrocampista di sinistra. Ma se quest’ultimo non sarà Asamoah, non saprei al momento chi potrebbe essere schierato. In mezzo, invece, c’è l’imbarazzo della scelta: in arrivo, infatti, ci sono i colpi Sensi e Barella. In più ecco Brozovic – che dovrebbe rimanere – e Gagliardini, che Conte intende rigenerare. Chiaro che, con tanta abbondanza di centrali e di interni, viene da pensare ad un centrocampo a tre, oltre agli esterni. Ma, se questo accadesse, cadrebbe il presupposto di un tridente d’attacco.
COESISTENZA DZEKO-LUKAKU - Eppure un’alterativa per far quadrare il tutto esiste. Questa: un 3-5-2 con Skriniar, de Vrij e Godin in difesa; D’Ambrosio e Perisic a tutta fascia; Barella, Sensi e Brozovic in mezzo; Dzeko e Lukaku davanti. Possono coesistere due centravanti di stazza? Certamente. Perchè Lukaku è esplosivo e Dzeko più di movimento. Uno è centrale, l’altro può trovare spazio anche allargandosi. Il belga è la forza, il bosniaco è la coordinazione. In un 3-5-2 simile, dunque, troverebbero posto il dinamismo, la tecnica, la resistenza e la fisicità. In entrambi i casi Conte potrebbe contare su tre uomini (Perisic, Lukaku e Dzeko) con caratteristiche offensive, oltre ad una batteria di centrocampisti abili nell’inserimento e nella conclusione. Ovviamente in una squadra, oltre al sistema di gioco, sono fondamentali i princìpi. E il tecnico vuole un complesso aggressivo, alto e compatto, in pressing costante: prima si riconquista la palla e prima la si gioca in tutte le sue variazioni. A questo punto non resta che completare le operazioni di mercato attualmente in via di definizione. Barella e Dzeko non sono stati ancora acquistati e per Lukaku la distanza con lo United è consistente. Ma questo è mestiere di Marotta e di Ausilio. Conte aspetta e pensa. La nuova Inter, nella sua testa, esiste già. E andrà lontano.