Lazio eliminata: 3-3 beffa col Ludogorets
Non c'è due senza tre? Purtroppo non per la Lazio, che si affidava alla tradizione favorevole in Bulgaria, dove aveva vinto i due precedenti nelle coppe europee: 2-0 sul Lokomotiv Plovdiv nel 1993 e sedici anni più tardi nel 2009 per 4-0 col Levski Sofia. Proprio nella capitale bulgara questa sera i biancocelesti sfiorano l'impresa contro il Ludogorets Razgrad per ribaltare lo 0-1 dell'andata all'Olimpico decisa dal gol di Bezjak.
LARGO AI GIOVANI - Reja si affida ai giovani attaccanti Keita e Perea, appoggiati da Candreva nel tridente offensivo, mentre Mauri e Klose partono dalla panchina. In difesa Ciani sostituisce l'infortunato Dias, tra i pali Berisha lascia il posto a Marchetti. Sullo sfondo resta la contestazione dei tifosi al presidente Lotito.
PRIMO TEMPO - Pronti, via e la Lazio passa subito in vantaggio grazie al gol-lampo di Keita, in rete grazie a un rimpallo fortunato col portiere in uscita. Stoyanov si rifà al quarto d'ora, quando nega il raddoppio a Candreva.
SECONDO TEMPO - Dopo una spericolata uscita dall'area di Marchetti, la Lazio raddoppia in contropiede con Perea su assist di Onazi. Reja si copre con l'ingresso di Lulic al posto di Candreva. Il Ludogorets colpisce un palo con Bezjak, che poi accorcia le distanze complice una sfortunata deviazione di Biava. Una clamorosa papera di Marchetti (anche se forse il pallone non varca interamente la linea di porta) regala il pareggio ai bulgari su un apparentemente innocuo tiro dalla linga distanza di Zlatinski. Nel finale entra Klose, autore del gol del 2-3 con un tap-in dopo la respinta del portiere sul colpo di testa di Biglia. Poi a due minuti dal novantesimo arriva la beffa col 3-3 segnato dal neo-entrato Juninho Quixada, che sfrutta un'altra incertezza di Marchetti in uscita. Grazie a questo pareggio il Ludogorets si qualifica agli ottavi di finale in Europa League contro la vincente di Valencia-Dinamo Kiev.